Malattie da amianto, Bergamo è terza. «Serve una legge a tutela»

IN LOMBARDIA. Dal 2022 al febbraio 2024 segnalati 405 casi in provincia. Proposta in Regione per i lavoratori dei settori esposti, come le bonifiche.

Fra il 2022 e il febbraio 2024, in Lombardia le strutture sanitarie hanno segnalato telematicamente 1.838 casi di mesotelioma e tumori polmonari riferiti a pazienti impiegati in settori con rischio esposizione amianto come l’edilizia, l’industria metalmeccanica e metallurgica. Il tempo che intercorre fra l’esposizione ad amianto e la comparsa di manifestazioni cliniche è molto lungo.

I numeri

Dei casi segnalati dal 2022 all’inizio dello scorso anno, la maggior parte, pari al 32%, è stata rilevata nella provincia di Brescia; seguono la Città metropolitana di Milano con il 23% e, di poco sotto, la Bergamasca con il 22% (pari, quindi, a 405 casi). Tutte le altre province lombarde sono distaccate di molto.

I dati sono emersi dalla relazione al Consiglio regionale sulla presenza dell’amianto in Lombardia. E sono stati approfonditi nell’ambito della presentazione, da parte del consigliere regionale Giorgio Bontempi (FdI), della prima proposta di legge regionale dedicata alla protezione dei lavoratori esposti al rischio amianto: nel dispositivo vengono definiti in modo puntuale i dispositivi di protezione individuale (Dpi) da usare e le modalità per la loro corretta gestione, includendo pure un obbligo di formazione e addestramento.

«La Lombardia – ha dichiarato Bontempi – è la prima regione per numero di malattie professionale legate all’amianto: non possiamo restare indifferenti»

«La Lombardia – ha dichiarato Bontempi – è la prima regione per numero di malattie professionale legate all’amianto: non possiamo restare indifferenti. Abbiamo il dovere di proteggere la salute di chi lavora nei settori più esposti, come quello delle bonifiche o della rimozione di materiali contenenti amianto». Al fine di assicurare un’efficiente emersione delle malattie professionali, la Direzione generale Welfare ha assegnato priorità alla ricerca attiva dei tumori professionali, con particolare riferimento ai mesoteliomi e ai tumori polmonari. «Nella logica di semplificazione amministrativa – si legge nella relazione al Consiglio regionale sulla presenza dell’amianto in Lombardia – sulla base del principio di integrazione tra ospedale e territorio, nell’ottica di strutturare e consolidare una rete di operatori sanitari costituita dai medici del lavoro delle Ats e delle Unità operative ospedaliere di medicina del lavoro, dai medici ospedalieri dei reparti delle Asst e dai medici di base, il sistema informativo della prevenzione è stato integrato con la funzionalità per l’invio telematico delle segnalazioni dei casi da parte dei sanitari, la cosiddetta “Segnalazione di malattia professionale”».

Ed è così che, in poco più dell’ultimo biennio, si è arrivati alla segnalazione telematica di 1.838 casi di mesoteliomi e tumori polmonari. Per esattezza il 40% delle segnalazioni proviene da reparti ospedalieri, il 58% da strutture ospedaliere in cui ha sede una Unità operativa ospedaliera di medicina del lavoro e il restante 2% da medici di base. Il mesotelioma nel periodo considerato è segnalato il doppio rispetto al tumore polmonare: nel 2022 il 69% contro il 31%, nel 2023-inizio 2024 il 67% contro il 33%. E sono, come detto, Brescia, Milano e Bergamo i territori da cui sono arrivate più segnalazioni.

Se si considera un arco di tempo che va dal 2000 al 2023, emerge che in Lombardia sono stati segnalati 15.024 casi sospetti. La valutazione della diagnosi e dell’esposizione è stata portata a termine per 8.475 casi. La diagnosi di mesotelioma maligno è stata considerata certa per 6.839 casi (pari all’80,7%) e probabile per 601 (pari al 7,1%). In tutti questi casi è stata inoltre osservata una discreta quota (101 casi pari all’1,4%) di mesoteliomi in soggetti relativamente giovani (età inferiore ai 45 anni). E accanto a settori noti per il rischio di esposizione ad amianto come l’edilizia, l’industria metalmeccanica e metallurgica, si conferma elevato il numero di casi professionalmente esposti ad amianto nell’industria tessile.

«Fotografia preoccupante»

Dati confermati anche durante la presentazione della proposta di legge regionale: «Ci troviamo di fronte a una fotografia preoccupante che impone azioni urgenti – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Federico Romani –. Per questo sosteniamo con convinzione la proposta di legge sui Dpi respiratori. L’investimento in sicurezza richiede un’azione corale, fondata su prevenzione, controllo, formazione e comunicazione».

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