Mancano farmaci. «È un problema di materie prime»

L’ALLARME. In Bergamasca non si riesce a trovare il Visumetazone, che è un collirio, e l’Inspra, che serve per patologie cardiache

L’ultima lista, aggiornata giusto martedì, spalanca il consueto sterminato «ricettario»: qualcosa come 3.509 voci. È l’elenco dei «farmaci carenti» stilato dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, sommando quelli usciti di produzione, quelli la cui commercializzazione è cessata o sospesa e quelli di cui si rileva una temporanea – ma spesso ben prolungata – difficoltà nell’approvvigionamento. E così, alla luce di quei tantissimi medicinali carenti (delle 3.509 voci, in realtà molte sono legate allo stesso principio attivo oppure riguardano più formati dello stesso prodotto, quindi il numero reale è inferiore) i problemi per i pazienti sono quotidiani, anche in Bergamasca.

Visumetazone introvabile

Capita ad esempio a chi negli ultimissimi mesi sta provando ad acquistare il Visumetazone, un collirio a base di desametasone e utilizzato come antinfiammatorio e decongestionante per problemi dell’occhio. Stando ai documenti dell’Aifa, la carenza potrebbe durare sino a novembre. «Si tratta di un problema di produzione, di reperimento della materia prima – spiega Andrea Francesco Raciti, presidente di Federfarma Bergamo –. Questo collirio tra l’altro è l’unico di questo tipo, non ne esistono di equivalenti: esiste un unguento con lo stesso principio attivo, più scomodo da utilizzare. Anche se si tratta di un prodotto di nicchia, è comprensibile il disagio dei pazienti». «Per un trattamento alternativo – si legge nel report dell’Aifa – si consiglia di rivolgersi allo specialista o al medico di medicina generale».

I farmaci equivalenti

Tra le altre segnalazioni, alcuni pazienti in questo periodo faticano a reperire l’Inspra, un farmaco a base di eplerenone impiegato per alcune patologie cardiache. «Esistono però diversi farmaci equivalenti – spiega Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo –. È utile anche in questi casi ribadire come i farmaci equivalenti abbiano la stessa efficacia e sicurezza del farmaco di riferimento, ed è importante dare ai cittadini questo messaggio». «Quando un farmaco di riferimento non è disponibile, chiedere e accettare la sostituzione col farmaco equivalente è una soluzione corretta – aggiunge Raciti –. Occorre fidarsi degli equivalenti. Si parla spesso di come il costo dei farmaci in Italia sia più elevato rispetto ad altri Paesi, anche se all’atto pratico non è propriamente così. Negli altri Paesi l’utilizzo dei farmaci equivalenti è molto diffuso».

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