Minori e fughe da casa, già 107 denunce nella Bergamasca

Il dossier Il 25 maggio è la Giornata internazionale dei bambini scomparsi. Da gennaio ad oggi nella nostra provincia si è registrato quasi un caso al giorno. La questura: «Si tratta di allontanamenti volontari. Il 99,9% viene ritrovato in breve tempo, ma è il sintomo di un disagio crescente».

Il disagio adolescenziale amplificato da due anni di pandemia si legge anche da questa prospettiva. Dall’inizio del 2022 e fino al 21 maggio, in Bergamasca sono state presentate 107 denunce di scomparsa per minori, quasi una al giorno: nello stesso periodo del 2021 si erano contate invece 33 denunce, in dodici mesi sono più che triplicate. Si tratta prevalentemente di allontanamenti volontari di adolescenti, innescati da motivazioni diverse che s’annodano attorno alle storie personali: si risolvono positivamente spesso nel giro di uno o due giorni, con un lavoro delle forze dell’ordine che intreccia professionalità e contatto umano.

La campagna nelle scuole

Proprio mercoledì 25 maggio cade la Giornata internazionale dei bambini scomparsi, ed è anche nel solco di questa ricorrenza che s’inserisce un lavoro di sensibilizzazione della questura di Bergamo: il personale di via Noli distribuirà in diverse scuole del territorio degli opuscoli informativi e un segnalibro, con contatti (a partire dal 116.600, la linea telefonica europea dedicata per le segnalazioni di bambini scomparsi) e suggerimenti per affrontare il problema. «Se è vero che il 99,9% dei casi si risolve, l’aumento delle denunce è significativo – rileva Marco De Nunzio, dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Bergamo -. L’incremento può avere principalmente due cause: da un lato c’è l’aumento delle denunce relative ai minori stranieri non accompagnati, perché quest’anno rispetto al 2021 sono aumentati anche gli approdi in Italia, ma dall’altro lato può esserci anche la manifestazione di un disagio giovanile che si è acuito, e questo è uno dei modi attraverso cui si può osservare».

I numeri raccontano un fenomeno complesso e dalle diverse sfaccettature. In totale in Bergamasca sono 472 le denunce di scomparsa – per persone di tutte le età – che risultavano al 21 maggio, di cui 107 da inizio 2022 hanno appunto riguardato i minori. «Il 90% di queste segnalazioni è legata ad allontanamenti volontari, siamo nella media nazionale – spiega De Nunzio -: non risultano invece denunce di scomparsa tout court, riferite per esempio a possibili vittime di reato, o per sottrazioni di minori. Per i casi più gravi, tra l’altro, esiste uno specifico protocollo che prevede una gestione tecnica da parte della prefettura».

Fughe dalle comunità nel 70% dei casi

Il ventaglio delle dinamiche delle scomparse dei minori ha appunto due perni: «Indicativamente – premette De Nunzio – il 70% delle denunce ha a che fare con allontanamenti dalle comunità, dove spesso trovano accoglienza i minori stranieri non accompagnati, mentre l’altro 30% è l’allontanamento dalle famiglie». Casi all’ordine del giorno, che dietro all’anonimato tratteggiano i profili tipici di storie ricorrenti. Nei giorni scorsi, per esempio, una adolescente 17enne, originaria di un Paese africano e studentessa di un istituto superiore in città, non è tornata a casa: la madre ha chiamato le forze dell’ordine preoccupata, ha fatto immediatamente denuncia; la polizia ha subito immesso le fotografie della ragazza nel circuito delle «banche dati» delle segnalazioni, contemporaneamente è scattata la localizzazione telefonica. All’indomani la polizia è riuscita a rintracciare la ragazza, la storia s’è risolta positivamente.

«Fondamentale denunciare subito»

«Ciò che è fondamentale – rimarca il dirigente del’Anticrimine – è l’immediatezza della denuncia, per consentire di attivare tutte le procedure: basta anche una denuncia telefonica al 112, con la successiva formalizzazione in questura o in caserma». «Il problema non deve essere mai sottovalutato», aggiunge De Nunzio: proprio per evitare epiloghi tragici e per non trascurare alcuna pista anche criminale, «preferiamo essere più attenti e scrupolosi sin dalle fasi iniziali delle segnalazioni. La tempestività è decisiva anche nel caso delle sottrazioni internazionali di minori: una volta lasciato il territorio nazionale è invece difficile, se non impossibile, riavere quei minori». Se invece la denuncia di scomparsa riguarda una persona con più di 18 anni, il quadro normativo cambia: «Quando un maggiorenne decide di allontanarsi volontariamente, per questioni di privacy non possiamo rivelare ai parenti dove questa persona si trovi – spiega De Nunzio -. Tranquillizziamo però i parenti, spiegando loro che la persona scomparsa sta comunque bene».

Secondo la prefettura di Bergamo, si legge in una nota, «il fenomeno dei minori scomparsi risulta rilevante anche in questa provincia ove si conta ogni anno un alto numero di denunce, a cui segue l’attivazione del Piano provinciale di ricerca per le persone scomparse adottato dalla Prefettura». A livello nazionale «è prossima la definizione di un Protocollo d’intesa per la realizzazione di azioni congiunte».

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