Morta in casa, la figlia accusata di truffa: «Non volevo lasciarla andare, aiutatemi»

IL CASO. Lunedì 15 settembre l’autopsia dell’anziana morta e nascosta in casa da un anno: incaricato un esperto nell’esaminare corpi in queste condizioni.

«Mia mamma è la: non volevo lasciarla andare, ma capisco la situazione. Ora mi serve aiuto». Da un lato ci sono queste parole, pronunciate ai primi soccorritori che mercoledì 10 settembre, nel pomeriggio, sono entrati nella casa della sessantenne che da un anno teneva in camera da letto il corpo senza vita dell’anziana madre Francesca Pettinato: una richiesta di aiuto e una presa di coscienza dell’accaduto. Dall’altro, il comportamento della donna – dipendente pubblica – ha spinto la Procura a iscriverla nel registro degli indagati con due ipotesi di accusa: l’occultamento di cadavere, ma anche la truffa.

La pensione e la 104

Questo perché già dai primi accertamenti bancari sarebbe emerso che la donna – ricoverata in Psichiatria al Papa Giovanni XXIII da mercoledì pomeriggio – avrebbe continuato a incassare la pensione dell’anziana madre anche dopo la sua morte, avvenuta – per ammissione della stessa figlia agli inquirenti – il 17 settembre 2024, quando Francesca Pettinato – nata il 27 luglio 1923 – aveva dunque ben 101 anni. Non solo. La donna avrebbe continuato a chiedere la «104», il permesso di lavoro retribuito per poter stare a casa ad accudire l’anziana madre. Il fatto di essere indagata – a capo dell’indagine della polizia c’è la pm Giulia Angeleri – è comunque un atto dovuto anche per consentire a eventuali periti di parte incaricati dalla donna di prendere parte ai cosiddetti «accertamenti irripetibili», tra cui l’autopsia sul corpo dell’anziana.

L’autopsia

Autopsia che è stata fissata per le 10 di lunedì mattina all’obitorio del Papa Giovanni:  per l’esame è stato incaricato uno specialista che abbia le competenze adeguate per analizzare questo tipo di cadavere. L’anziana era infatti praticamente mummificata. L’ipotesi che prevale è comunque la morte per cause naturali, come emerso anche dai primi rilievi della polizia scientifica: l’esame potrà però confermare o meno la data di morte indicata dalla figlia che, sempre stando ai primi riscontri scientifici, sarebbe altamente verosimile.

Gli esposti dei condomini

C’è poi tutto il capitolo delle segnalazioni e degli esposti che i residenti della palazzina – dieci piani, per un totale di cinquanta appartamenti – hanno presentato all’amministratore condominiale e alle autorità: il primo risale al giugno del 2024 quando, secondo alcuni inquilini, già si sentiva un pessimo odore provenire dalla casa della sessantenne, tanto da arrivare i vicini a piazzare dei deodoranti sul pianerottolo. Va detto che l’abitazione della donna era piena di oggetti, mobili, accessori e vestiti e che la donna non si vedeva praticamente mai, né mai aveva aperto alle forze dell’ordine che, a seguito degli esposti, si erano presentate a casa. Men che meno si vedeva l’anziana madre: tra gli inquilini il suo ricordo, piuttosto vago di una donna minuta che si aggirava con il deambulatore, risale almeno a tre o quattro anni fa. La figlia si vedeva al lavoro, dove si presentava comunque sempre ben curata.

Il racconto del fratello

Nel frattempo è arrivato a Bergamo da Genova, dove vive (la famiglia è di origine ligure e la stessa Pettinato era ancora ufficialmente residente a Genova), anche l’altro figlio della donna. In passato aveva invitato la sorella a tornare a Genova con la madre, ma lei, con diverse scuse aveva sempre declinato e lui si era fidato delle rassicurazioni della sorella sulle condizioni della madre. Era inoltre convinto – ha detto agli inquirenti – di aver parlato con sua madre lo scorso luglio: resta da capire, a questo punto, se fosse soltanto un’ulteriore, macabra messa in scena.

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