Mostre, allestimenti e cantieri: i musei si preparano al 2023

Le anticipazioni La cultura d’impresa protagonista al Museo delle Storie, il Caffi celebra l’esploratore Beltrami. Lavori in Carrara e all’Archeologico. Gamec indaga materia e natura.

Riallestimenti, mostre dal respiro internazionale, progetti a più voci: è il 2023 visto dai musei cittadini. La carne al fuoco è tanta, l’obiettivo è uno: lasciare qualcosa in eredità al territorio. Che sia un metodo di lavoro, un’idea da sviluppare, una collaborazione proficua. Perché il titolo di Capitale italiana della Cultura, che Bergamo condivide eccezionalmente con Brescia, non resti solo il ricordo di un anno speciale ma possa dare dei frutti duraturi.

Le mostre in Città Alta

«Vorremmo che il 2023 fosse l’anno di svolta per il nostro pubblico – spiega Roberta Frigeni, direttrice del Museo delle Storie –, potenzieremo l’accoglienza in ognuno dei nostri sei siti dove i visitatori troveranno strumenti in grado di guidarli. Realizzeremo una guida dell’intero sistema museale e audioguide in italiano e in inglese per la Rocca, il Museo dell’Ottocento e il Palazzo del Podestà. Il pubblico potrà godere dei contenuti multimediali dei musei via cellulare. L’assessorato ai Lavori pubblici ha approntato operazioni di maquillage che nell’anno in corso riguarderanno l’ex convento di San Francesco (manutenzione straordinaria per il tetto e il corpo centrale del complesso e adeguamento degli impianti per la sicurezza), e la Torre dei Caduti (pulizia esterna e restauro conservativo della facciata)».

E poi le mostre del ‘23: in primavera il Museo della Fotografia inaugurerà una grande esposizione sulla cultura di impresa a Bergamo, realizzata in collaborazione con la Fondazione Sestini e la Fondazione Negri di Brescia. Il Palazzo del Podestà, negli ultimi mesi dell’anno, allestirà un progetto espositivo sul Cinquecento e le fortezze di Bergamo, nuovo step del percorso dedicato alle Mura patrimonio Unesco.

La mostra su Beltrami al Caffi

Restando in Città Alta, riaprirà i battenti il Museo Archeologico, completamente rinnovato. Un riallestimento che si annuncia innovativo, dopo un anno di lavori. Un settore espositivo più ampio grazie agli spazi soppalcati, maggiore visibilità per i reperti, a iniziare dal celebre sarcofago egizio, e un ingresso in comune con il Museo di Scienze naturali. Il Caffi nel 2023 festeggerà due anniversari: i 200 anni del viaggio di Costantino Beltrami alla scoperta delle sorgenti del Mississippi e i 50 anni del ritrovamento dei resti fossili del rettile volante. «La mostra su Beltrami – anticipa il direttore Marco Valle – unirà i due fondi conservati alla Biblioteca Mai e a Filottrano: i suoi diari di viaggio, oggetti e reperti che documentano la vita delle comunità native nordamericane. Una mostra che getterà nuova luce su Beltrami, non più visto solo come un romantico giramondo ma come un figlio dell’Illuminismo». Di altro tenore la mostra dedicata al ritrovamento, nel 1973 a Cene, del fossile del più antico rettile volante mai scoperto, che sarà anche l’occasione – spiega Valle – «per rivalutare il ruolo dei musei di Scienze naturali nella conoscenza e nell’indagine del territorio».

Accademia Carrara e Gamec

L’Accademia Carrara si prepara al 2023 con un’agenda fitta di eventi. Il prossimo settembre la pinacoteca chiuderà i battenti per riallestire gli spazi museali. «Riapriremo alla fine di gennaio – spiega la direttrice Maria Cristina Rodeschini –, quando il pubblico potrà assistere alla prima mostra del nuovo corso (dedicata a Cecco del Caravaggio, ndr). Saremo i primi ad inaugurare l’anno della Cultura. Prevediamo altri due grandi eventi espositivi il prossimo anno, con importanti prestiti internazionali: in estate e in autunno (quando Accademia Carrara e Fondazione Teatro Donizetti daranno vita ad un evento dedicato al melodramma, in occasione della stagione donizettiana, ndr)». Durante i mesi di chiusura alcune opere del museo saranno esposte sul territorio, come accadde in occasione dei precedenti lavori di rinnovamento della pinacoteca. «Mi preme dire che il nuovo allestimento, messo a punto da una commissione di esperti internazionali, prevede quindici sale al secondo piano occupate dalla collezione permanente e al primo piano le mostre a rotazione pensate per mostrare al pubblico l’intero patrimonio della Carrara. Oltre a ciò, ogni 18 mesi il museo allestirà una grande mostra. Il tutto pensato per avere un’Accademia Carrara più godibile e flessibile».

Il cantiere all’ex Palazzetto dello sport

Il 2023 sarà l’anno dell’apertura del cantiere della nuova Gamec, all’ex palazzetto dello sport. «E l’evento sarà parte integrante, anche se solo simbolicamente, della Capitale della Cultura – sostiene il direttore Lorenzo Giusti –. Puntiamo a rinforzare l’offerta culturale cittadina e in prospettiva vorremmo dedicare un progetto alle nostre collezione aprendoci a prestiti provenienti dai collezionisti privati di Bergamo e Brescia». Intanto i progetti per il ’23 sono già nero su bianco. Negli spazi della Gamec, tra febbraio e maggio, l’ultimo capitolo della Trilogia della Materia, dedicato alla smaterializzazione, nell’ambito di «ricerca e innovazione», uno dei quattro temi indicati nel dossier di Bergamo e Brescia 2023. Tra giugno e ottobre, sempre in Gamec, la mostra di Vivian Suter –, che riporta alla «città natura» – con una selezione di opere dell’artista di origini argentine; mentre a Palazzo della Ragione esporrà l’inglese Rachel Whiteread, chiamata a indagare la memoria dei luoghi attraverso sculture realizzate con pietre locali legate al contesto di Piazza Vecchia. E qui il rimando è ai «tesori nascosti». Nuovo format, infine, – con uno studio mobile itinerante – per Radio Gamec, strumento di approfondimento sull’arte contemporanea e la cultura in senso lato.

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