
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 18 Luglio 2025
Neet, patto da 50 milioni per intercettarli e formarli: in Bergamasca sono 19mila
L’ANNUNCIO. Accordo tra Regione, Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo per i ragazzi che non studiano, non lavorano e non si formano. Da ottobre il bando per finanziare progetti di associazioni e Terzo settore.
Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo mettono insieme le loro forze per un nuovo bando. Obiettivo, intercettare e accompagnare verso il lavoro i giovani che non studiano, non si formano e non hanno un impiego. Il bando sarà aperto dal 6 ottobre e si chiama «ZeroNeet – Reti di opportunità per l’inserimento occupazionale e le competenze» ed è stato presentato ieri a Milano, a Palazzo Lombardia. Lunedì scorso la giunta regionale ne ha approvato i criteri: alla fine della settimana prossima diventerà definitivo.
Lo stanziamento di 50 milioni
La dotazione è importante, 20 milioni a testa da Regione e Cariplo, più 10 dal gruppo bancario, quindi 50 milioni in tutto, ma ancora più importante è contrastare il fenomeno dei giovani Neet (Not in education, employment or training), statisticamente individuati nella fascia dai 15 ai 29 anni, ossia da quando, finito l’obbligo scolastico, incombe l’ombra dell’abbandono degli studi a quando, pur conquistata una laurea, si resta nel limbo della mancanza di vocazione e di indirizzo. «Oggi in Lombardia ci sono 152mila giovani inattivi, non possiamo permetterci il lusso di lasciarli ai margini della società. Abbiamo deciso di unire le forze per non lasciare indietro nessuno», ha detto Simona Tironi, assessore a Istruzione, formazione e lavoro. Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo, ha usato espressioni ancora più forti: «Il fenomeno dei Neet si ripercuote in modo amplificato su una società che sta invecchiando, e permetterlo è un delitto. Il nostro target minimo è recuperarne 20mila al sistema produttivo. Avrebbero un impatto sull’economia del valore di 350 milioni all’anno: a fronte di un investimento, da parte nostra, di 50 milioni, mi sembra un ottimo “affare”».

Fondi fino a 600mila euro
I progetti che potranno concorrere avranno una durata massima di 30 mesi, dunque molto ampia e ragionata, come ha spiegato la dirigente regionale Monica Mussetti. Il contributo arriverà ai 400mila euro per i progetti fino a due ambiti sociali-territoriali e fino a 600mila euro dai tre ambiti territoriali in su. Il bando servirà a coprire fino all’80% dei costi (anche quelli relativi al personale che sarà necessario assumere per la presa in carico dei giovani da seguire, quindi psicologi, pedagogisti, mediatori linguistici o culturali), il restante 20% sarà a carico del partenariato. I soggetti capofila potranno essere cooperative, enti del Terzo settore iscritti al Runts, enti locali; i partner, invece, scuole, università, imprese, sindacati datoriali o dei lavoratori, enti religiosi.
Ma sarà una sfida anche contro la dispersione scolastica: «Sotto questo profilo sono 30mila i giovani a rischio in Lombardia, potrebbero ingrossare le file dei Neet» ha avvertito Benedetta Angiari della Fondazione Cariplo, che ha anche annunciato, per il mese di settembre, due worshop dedicati all’accompagnamento e al sostegno metodologico finalizzato alla «costruzione» dei progetti futuri candidati. Nessuno, è il concetto, può farcela da solo. Ecco perché pubblico e privato sono chiamati a collaborare. E i dati raccolti confluiranno a un tavolo permanente che dovrà aggiustare via via il tiro. Come ha detto Azzone, «uno degli elementi di originalità di questo piano, oltre alla co-progettazione e alla complementarità delle risorse, è la piattaforma aperta: non c’è un set di strumenti validi per tutti o per tutte le situazioni. Siamo aperti alle proposte del territorio».
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