Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 22 Dicembre 2025
Nuova Gamec, cantiere fermo a Bergamo: «Ma l’attività del museo va avanti»
IL CASO. Il direttore Giusti: «Le collezioni restano accessibili nella sede storica». Il Comune: «Fiduciosi sulla ripartenza dei lavori il più in fretta possibile».
«Lo stop al cantiere non ferma l’attività quotidiana del museo». Lorenzo Giusti, direttore della Galleria d’arte moderna e contemporanea, rassicura sul futuro delle proposte culturali della Gamec, dopo che venerdì il Comune aveva reso noto di aver avviato l’iter di risoluzione contrattuale nei confronti dell’impresa pugliese «Manelli Spa», aggiudicataria del maxi intervento (avviato a ottobre 2023, ma ora fermo) per la nuova sede del museo nell’ex Palazzetto dello Sport di piazzale Oberdan.
Il programma della Gamec per il 2026
«Non possiamo che prendere atto della situazione che si è venuta a creare, sperando che i problemi si risolvano nel più breve tempo possibile – commenta ora Giusti –. Le collezioni resteranno accessibili nella sede storica (in via San Tomaso, vicino all’Accademia Carrara, ndr) finché sarà necessario, integrate da visite guidate e laboratori. Qualche giorno fa abbiamo comunicato il programma di Gamec per il 2026, “Pedagogia della Speranza”. Un ampio public program integrerà, durante tutto l’anno, pedagogia, arte e cultura tecnico-scientifica, con incontri, conferenze, laboratori. In estate il noto collettivo Fosbury Architecture, per metà bergamasco, realizzerà una grande installazione per il Palazzo della Ragione trasformandolo in un laboratorio permanente di sperimentazione pedagogica. Siamo anche felici di potere annunciare le mostre di Ana Silva e Selma Selman, due importanti artiste della scena internazionale, che saranno ospitate nello Spazio Zero».
Gli inadempimenti dell’impresa
Il cantiere per la nuova Gamec (pensata come un’agorà culturale aperta) è uno dei più importanti della città, un’opera da oltre 18 milioni di euro finanziata con circa 6 milioni dal Pnrr, con tutti i vincoli annessi ai fondi statali, tra cui la scadenza per luglio 2026 che a questo punto non potrà essere rispettata. La scelta di Palazzo Frizzoni, come spiegato dall’amministrazione comunale, è arrivata «a conclusione di una serie di inadempimenti e ritardi sempre più significativi da parte dell’impresa “Manelli”, una crisi aggravatasi a settembre con i mancati pagamenti della prime fatture dei subappaltatori e conseguenti interruzioni delle attività di cantiere». Bergamo non è un caso isolato. Problemi simili, ricordano dal Comune, anche per altri cantieri in cui la «Manelli» è coinvolta nel resto d’Italia. Sui risvolti culturali legati all’avvio della risoluzione del contratto erano intervenuti venerdì l’assessore alla Cultura, il vicesindaco Sergio Gandi, e la presidente dell’Associazione Gamec, Simona Bonaldi, confidando in una rapida ripresa dei lavori: «Nel frattempo – aveva spiegato Gandi - continuiamo il confronto con Gamec e il suo direttore per definire la gestione della nuova sede e i preparativi per la sua inaugurazione parallelamente al lavoro di quest’anno e mezzo già concretizzatosi in importanti appuntamenti con il programma biennale “Pensare come una montagna”».
La fiducia del Comune
Per procedere con la risoluzione del contratto si attende il parere - previsto per inizio 2026 - del Collegio consultivo tecnico, presieduto da figura nominata dal ministero delle Infrastrutture. Il Comune auspica di poter far ripartire il cantiere verso Pasqua, completando i lavori tra l’estate e l’autunno del 2027. Come già spiegato dall’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Valesini, «la possibilità data ora dalle norme di poter scorrere la graduatoria di gara affidando i lavori ad altra impresa qualificata (in lizza anche realtà bergamasche, ndr) ci rende fiduciosi nel poter ripartire presto con le lavorazioni rimaste. Le stesse interlocuzioni già in corso con il ministero ci fanno essere fiduciosi allo stesso modo anche sulla conferma dei finanziamenti».
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