Nuovi sindaci in Bergamasca: 35 candidati in 17 Comuni. Al voto il prossimo 12 giugno

Le liste Tre paesi monolista: la sfida sarà con il quorum. Solo cinque le donne in corsa per la guida dei municipi.

Trentacinque aspiranti sindaci – con qualche sorpresa che ha fatto la sua comparsa all’ultimo – in 17 Comuni: sono pronti ai blocchi di partenza per il voto del 12 giugno. Ieri a mezzogiorno scadeva il termine per la consegna delle liste elettorali, che ora verranno vagliate dagli addetti ai lavori: salvo irregolarità che dovessero emergere in queste ore, il quadro è dunque definito.

Le liste sono in lieve calo rispetto a cinque anni fa, quando in questi stessi Comuni si presentarono 38 candidati primi cittadini. Tre i paesi dove la corsa sarà solitaria: a Leffe (in lizza Marco Gallizioli) e Sovere (Federica Cadei) si tratta di un «bis» di quanto già avvenuto cinque anni fa. Aveva invece uno sfidante nel 2017, ma ora non più, il sindaco uscente di Villa d’Adda, Gianfranco Biffi. Che ha tra l’altro potuto ricandidarsi quasi «in extremis»: l’ok al terzo mandato consecutivo per i primi cittadini, nei Comuni tra tremila e cinquemila abitanti, è infatti arrivato dal Senato a inizio aprile, poco più di un mese fa.

Il quorum abbassato

In questi tre paesi la sfida sarà dunque con il quorum. E, come già lo scorso anno, le norme ne facilitano un po’ il raggiungimento rispetto al passato: perché l’elezione sia valida, sarà sufficiente che vada a votare il 40% degli aventi diritto (con poi il 50% dei voti validi) e nel determinare il numero di elettori non si terrà conto dei residenti all’estero, se non si presentano all’appuntamento con l’urna.

L’area di centrosinistra a caccia di conferme, da Nembro a Curno e Mozzo.

Si può già dire che si tratta di una tornata che cambierà parecchi dei volti alla guida dei municipi. Solo sei sindaci uscenti, infatti, si ripresentano per lo stesso ruolo: Luigi Mazzucotelli a Blello, Mauro Egman ad Averara, Maurizio Esti a Solto Collina, i già citati Biffi e Gallizioli a Villa d’Adda e Leffe, Michele Pellegrini a Calusco d’Adda. Gli altri hanno raggiunto i limiti di legge di due o tre mandati, o scelto per altre ragioni il «passo indietro». Quattro di loro (Claudio Cancelli a Nembro, Luisa Gamba a Curno, Elio Castelli a Gandino, Gian Carlo Piana a Fornovo San Giovanni) non figurano nemmeno tra i candidati consiglieri, mentre altri sette si propongono per l’aula, in alcuni casi come capilista. Tutti con il loro gruppo, con l’eccezione di Paolo Pelliccioli, che «cambia aria» e da sindaco uscente di Mozzo correrà invece da consigliere comunale a Curno, a sostegno di Andrea Saccogna. Saccogna, con i suoi 26 anni il più giovane tra gli aspiranti sindaci, è anche protagonista di una delle curiosità di queste elezioni: si candida infatti a prendere il posto della madre, Luisa Gamba.

Centrodestra compatto a Villongo dopo anni di frizioni. A Cisano la sfida dell’ex assessora.

A proposito di donne, da segnalare che a fronte di tre prime cittadine che lasceranno la carica, sono solo cinque in tutto le donne che puntano alla fascia tricolore, in quattro Comuni.

Gli schieramenti

Sul piano politico chi va più a caccia di conferme è l’area di centrosinistra, che oggi governa, pur all’interno di liste civiche, sette dei paesi che vanno al voto, inclusi cui alcuni dei principali, come Nembro, Curno, Villongo e Mozzo, ma anche Gandino, Sovere e il piccolo Arzago, guidato per 15 anni dall’ex segretario Pd Gabriele Riva. L’area di centrodestra difende alcune «roccaforti», tra cui Calusco, e in molti Comuni si presenta compatta: Brembate Sopra, dopo quasi 30 anni di monocolore leghista, vede in campo l’intera coalizione a sostegno di Claudio Stucchi; a Villongo si superano le spaccature del passato con Francesco Micheli, ma candidati «unitari» sono in corsa anche a Curno, Gandino e Nembro. Lega e Fratelli d’Italia insieme pure a Mozzo, mentre tutta targata Carroccio è la corsa a Cisano di Pietro Isacchi, in continuità con la maggioranza attuale. A sfidarlo sarà un’assessora uscente e fresca di dimissioni, Antonella Sesana, tesserata Forza Italia, ma con un progetto tutto di stampo civico.

Scompare a questo giro il simbolo del Movimento 5 Stelle, che cinque anni fa era invece riuscito a eleggere un consigliere a Brembate Sopra, Danilo Albani Rocchetti. Paradossalmente, le sfide più «affollate» si trovano nei piccoli paesi: tre per Comune sono infatti le liste in corsa a Blello (che, con i suoi 76 abitanti, è la più piccola tra le realtà italiane al voto), Averara, Carona e Solto Collina. Nei primi tre hanno fatto la loro comparsa anche candidati del «Partito Gay Lgbt+». Salvo clamorosi pareggi, nessuno dei Comuni al voto andrà al ballottaggio: si tratta infatti di realtà al di sotto dei quindicimila abitanti, che prevedono un turno unico. Con la consegna delle liste entra dunque nel vivo la campagna elettorale: le quattro settimane che si aprono oggi saranno decisive per arrivare a indicare i sindaci dei prossimi cinque anni.

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