Orobie, poca neve sui monti ma occhio al pericolo ghiaccio

METEO. Tempo mite: discreto spessore solo oltre i 2.500 metri. L’esperto: attenzione agli strati gelati.

Potrebbe bastare una semplice immagine, estrapolata ad esempio dalla webcam del rifugio «Curò» orientata in direzione dell’Alto Serio, per comprendere come le nostre montagne si presentino in una veste tuttaltro che invernale. La parte destra, che coincide con il versante nord del Pizzo Recastello, appare parzialmente imbiancata, mentre su quella sinistra (pendii sud-orientali del Pizzo Cavrel) la fanno ormai da padrone i brulli pascoli; la superficie del lago, inoltre, non presenta alcuna porzione ghiacciata. Anche cambiando prospettiva di veduta (salendo per esempio al Passo della Manina, sopra Lizzola) la sensazione non cambia.

Sui versanti meridionali dei tremila orobici predomina il colore scuro delle rocce, mentre nelle conche che caratterizzano la salita al Pizzo Tre Confini (2.824 metri) il manto nevoso raggiunge un discreto spessore solo oltre i 2.500/2.600 metri. Alle quote inferiori delle recenti nevicate è rimasto ben poco, ma questo non deve tuttavia fare abbassare il livello di attenzione.

«Durante i miei recenti sopralluoghi in quota – fa sapere il nivologo della Provincia, Federico Rota – ho potuto constatare come lo spessore della neve sia da ritenersi esiguo rispetto a quanto è possibile riscontrare sui versanti nord delle Alpi. In queste condizioni il rischio principale lo ritengo legato alla qualità della neve su determinati pendii, dove lo strato interno del manto nevoso, caduto a inizio dicembre, si era ghiacciato e ora è tornato alla luce; il processo è però ben diverso da quello che si riscontra in primavera, in seguito alle azioni di fusione e rigelo. Scivolare su queste pendenze può quindi diventare molto pericoloso soprattutto perché la carenza di neve ha lasciato scoperte rocce, arbusti e piante che si possono quindi urtare durante l’eventuale fase di caduta».

Le previsioni

Il bollettino meteo emesso da Arpa Lombardia prevede per il fine settimana l’espansione di un robusto promontorio anticiclonico dalla Penisola Iberica che porterà sulla nostra regione tempo soleggiato e mite sulla fascia pedemontana e in montagna, mentre sulla pianura resteranno temperature più invernali, con nebbia e foschia localmente anche persistente.

Lunedì sereno o poco nuvoloso in montagna con temperature stazionarie o in lieve aumento. Per quanto riguarda il rischio valanghe sulle Orobie centrali è da considerarsi moderato (valore 2 su una scala di 5). Alle quote più elevate il distacco di valanghe a lastroni di superficie di medie dimensioni è possibile anche con debole sovraccarico. Attività valanghiva spontanea generalmente assente salvo isolati piccoli distacchi di lastroni superficiali soprattutto in prossimità delle creste. Sotto i 2.000 metri di quota, manto nevoso consolidato per rigelo. Situazione diversa sulle Alpi Retiche. dove il rischio valanghe risulta essere invece marcato: valore 3.

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