Primarie Pd, ribaltone anche in Bergamasca: Schlein batte Bonaccini

Il voto. Oltre 10mila elettori, 3.266 nel capoluogo. Il governatore partiva in vantaggio tra gli iscritti. È stato superato quasi ovunque: il 60% per la deputata. Le reazioni di Gori, Casati e Rossi.

La soglia psicologica dei votanti è stata superata, anche in Bergamasca. Oltre l’asticella dei 10mila in provincia (14.064 per la precisione) e dei 3mila (3.226) in città. La partecipazione alle Primarie del Pd, domenica 26 febbraio, va oltre le caute previsioni della vigilia. Ma il colpo di scena arriva verso le 21, a meno di un’ora dall’inizio dello spoglio, quando il risultato inizia a delinearsi. Elly Schlein stravince nel capoluogo, conquistando otto seggi su otto. Il ribaltone temuto dai sostenitori di Stefano Bonaccini (che partiva in vantaggio nei circoli) è diventato realtà. Anche in provincia, alla fine, la partita finisce con Schlein avanti (tranne che nelle zone di Scanzorosciate, Entratico, Mornico, Morengo e Ciserano): la deputata porta a casa 8.499 voti (pari al 60%) contro i 5.555 (40%) del governatore dell’Emilia Romagna.

La giornata

«Una bella prova di democrazia e partecipazione», commentano i vertici del partito che, reduce dalle recenti sconfitte elettorali, è in cerca di riscatto, a partire da un nuovo segretario nazionale. Poco dopo le 20, alla chiusura dei seggi - 93 in tutto - i militanti si ritrovano nel quartier generale della Federazione, al Triangolo, per raccogliere i dati. Alle 8 l’apertura dei seggi, allestiti non solo nelle sedi dem, ma anche in sale civiche e per i più temerari, visto il meteo, anche nei gazebo all’aperto. Qualche coda la mattina, ma nessun problema organizzativo (la macchina dei 500 volontari in campo è collaudata): documento di identità alla mano e 2 euro come contributo, le operazioni si sono svolte senza particolari intoppi fino alle 20. Subito dopo lo scrutinio.

Il risultato

In città otto seggi per sette circoli (il 4, Monterosso-Valtesse, si è sdoppiato). In tutto 3.226 votanti, con la partecipazione più alta in centro e nel circolo 2 (Loreto, San Paolo, Santa Lucia e Longuelo). In tutti i quartieri la deputata si afferma con un netto distacco dall’avversario (la partita si chiude 60%-40%), confermando la tendenza che l’ha vista andare forte in Lombardia e nei capoluoghi. Alla fine conquista 2.058 voti, Bonaccini si ferma a 1.141. Ventisette le schede bianche o nulle. Una scossa che manda un segnale anche a Palafrizzoni, dove il sindaco Giorgio Gori e il vice Sergio Gandi erano schierati con Bonaccini. Salvo alcune enclave, il governatore dell’Emilia Romagna viene superato anche in provincia (dove in partenza il distacco a suo favore era più forte).

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L’ultima prova nel 2019

I numeri sono in calo, ma vista la crisi della partecipazione (testimoniata anche dal crollo dell’affluenza alle Regionali), i dem si dicono soddisfatti. L’ultima prova «interna» risale al marzo 2019. Con l’elezione a segretario nazionale di Nicola Zingaretti in provincia avevano votato 20mila elettori, in città 4.396. All’epoca si era alla vigilia della tornata amministrativa di maggio, con Giorgio Gori che si era tenuto fuori dalla sfida congressuale per evitare posizioni divisive che avrebbero minato la riconquista di Palafrizzoni (obiettivo poi centrato). Questa volta, invece, il sindaco - a un anno circa dalla scadenza del suo secondo mandato - è stato il coordinatore della mozione Bonaccini, schierato col governatore dell’Emilia Romagna, ritenuto il profilo più riformista. Con lui parte della Giunta (dal vicesindaco Sergio Gandi all’assessore Giacomo Angeloni), mentre l’assessore Marzia Marchesi ha sposato la causa Schlein.

La «galassia» della coalizione di centrosinistra alle Primarie è andata in ordine sparso: il consigliere comunale del Patto civico Simone Paganoni ha votato Bonaccini, idem Claudio Armati (esponente di Articolo 1, partito confluito nel percorso congressuale del Pd, e promotore del gruppo Apf a Palafrizzoni), gli iscritti di Alleanza Verdi e Sinistra non si sono presentati alle urne, perché era necessario sottoscrivere la dichiarazione di essere elettore del Pd, ma molti hanno dato indicazione di voto per Schlein. Da notare il commenti su Facebook di Niccolò Carretta, ex consigliere regionale di Azione, che dopo una campagna regionale giocata da avversario del Pd, riconosce: «Si può dire tutto sul Pd, ma il rito delle Primarie è un grande esercizio di democrazia e partecipazione. Complimenti».

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