Provincia al voto, ipotesi 18 dicembre

Ok del Viminale all’«election day» proposto dall’Upi a livello nazionale. In Via Tasso si scelgono presidente e consiglieri. Candidature per fine novembre.

Cadrà a ridosso del Natale il voto per il rinnovo delle amministrazioni provinciali, che dovrebbe tenersi sabato 18 dicembre. È questa, infatti, la data indicata nei giorni scorsi dal comitato direttivo dell’Upi, l’Unione delle Province italiane, con l’intento di far coincidere le operazioni di voto a livello nazionale. E proprio ieri il Ministero dell’Interno avrebbe accolto la proposta di «election day». Benchè dunque ciascuna Provincia possa scegliere la data in modo autonomo, appare a questo punto molto probabile un allineamento sul giorno proposto.

Entro 60 giorni dai ballottaggi
Il rinnovo dei Consigli provinciali (che durano in carica due anni) riguarda tutte le 76 Province delle Regioni a statuto ordinario. La Bergamasca poi rientra tra le 27 Province in cui si dovrà scegliere anche un nuovo presidente, a seguito della decadenza – per effetto della conclusione del suo mandato da sindaco di Calcinate – di Gianfranco Gafforelli.

Le disposizioni attuali prevedono che le consultazioni provinciali avvengano entro 60 giorni dall’ultima proclamazione degli eletti nelle comunali (in programma domenica e lunedì prossimi). Quindi, terminati gli eventuali ballottaggi, il 18 ottobre (o giù di lì, in base ai tempi tecnici della proclamazione), scatterà il conto alla rovescia. Considerato che gli adempimenti pre-elettorali richiedono circa 40 giorni, la data del 18 dicembre sembra quella utile per mettere in fila tutte le procedure, che dovrebbero in questo caso prendere il via entro l’8 novembre, e al tempo stesso lasciare spazio alle forze politiche per organizzarsi, dopo che avranno «misurato» col voto delle amministrative il proprio peso sul territorio. Quelle provinciali sono infatti elezioni di secondo livello, in cui a votare (e a candidarsi) sono sindaci e consiglieri comunali, peraltro con un meccanismo di ponderazione che attribuisce un diverso «peso» ai voti in base alle dimensioni del Comune di appartenenza di ciascun votante.

La data unica permetterà anche all’Upi di garantire «un coordinamento nell’interpretazione e applicazione delle diverse norme sopravvenute». La riforma delle Province risale infatti al 2014, è ancora relativamente nuova, e nel frattempo ci sono stati anche dei cambiamenti «in progress».

Autunno caldo
«La data indicata dall’Upi è proprio a ridosso delle festività – fa notare il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli – ma permetterebbe di iniziare il 2022 già con il nuovo presidente». Quel che è certo intanto è che Gafforelli rimarrà in carica, come previsto dalle norme, fino alla scelta del suo successore: «E resta l’impegno, che ho già annunciato, di approvare il bilancio di previsione 2022 dell’ente entro la fine di novembre, in modo che chi arriverà al mio posto si trovi già pronto uno strumento per operare».

Liste e candidature vanno presentate venti giorni prima della data del voto, quindi nel caso del 18 dicembre la quadra andrà trovata entro la fine di novembre. L’autunno caldo della politica locale non finirà con le amministrative d’ottobre.

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