Sant’Alessandro, al via le celebrazioni. Venerdì il Cammino, sabato Messa solenne

GLI APPUNTAMENTI RELIGIOSI. Il corteo dalla Basilica di Sant’Alessandro in Colonna alla Cattedrale. Sabato il rito presieduto dal vescovo

I giorni che conducono alla festa patronale di Sant’Alessandro di sabato, 26 agosto, sono accompagnati da una serie di celebrazioni e riflessioni religiose.

Giovedì sera 24 agosto alle 20,45 nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna – in via Sant’Alessandro 34 – si svolgerà l’incontro dal titolo «Dialogo con i tempi nuovi, Sant’Alessandro può ancora ispirarci», con l’approfondimento dell’omelia tenuta il 26 agosto 1950 da monsignor Angelo Roncalli, Nunzio apostolico a Parigi.

Venerdì 25 agosto si svolgerà il tradizionale Cammino orante che porterà i fedeli dalla Basilica di Sant’Alessandro in Colonna fino alla Cattedrale, dove saranno attesi dal vescovo monsignor Francesco Beschi per una breve riflessione. La partenza è prevista dalla Basilica alle 19,30 e salirà fino in Città Alta accompagnando il cammino con preghiere, canti e tappe di riflessione su testi del cardinale Giovanni Battista Montini.

Sabato 26 agosto, festa liturgica di Sant’Alessandro, il vescovo Francesco presiederà alle 10,30 la Messa solenne in cattedrale. Alle 17 si terrà la preghiera dei Vespri e alle 18,30 il vescovo raggiungerà la basilica di Sant’Alessandro in Colonna per la celebrazione della Messa solenne.

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Già nei giorni scorsi in molti hanno partecipato agli incontri di approfondimento sulla figura dei due Papi, il bergamasco Giovanni XXIII e il bresciano Paolo VI. Dialogo e pace sono stati i temi al centro degli appuntamenti, mettendo in evidenza quanto la festa di quest’anno intende sottolineare rispetto ai due pontefici. «C’è una virtù – si legge nel testo di presentazione del programma di festeggiamenti di quest’anno condiviso da Comune di Bergamo e Diocesi – che ha accomunato il servizio reso alla Chiesa e al mondo intero da parte di Angelo Giuseppe Roncalli e di Giovanni Battista Montini, ovvero l’instancabile ricerca di un dialogo sincero con gli uomini e le donne del proprio tempo, di un confronto profondo con i cambiamenti imposti dalla modernità, in una condivisione sempre alimentata da un ascolto paziente e amorevole delle attese, delle gioie e delle aspirazioni profonde dell’umanità. Questa virtù del dialogo con l’altro, coltivata con grande fiducia anche e soprattutto in presenza di divisioni e delusioni, rappresenta una disposizione interiore quanto mai necessaria per la nostra vita comune all’interno della città».

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