Scuola, gli effetti della demografia: crollo degli iscritti

IL CALO DEGLI ISCRITTI. In 2 anni meno 5% alle primarie e meno 9% alle medie. Alla primaria 19 alunni per classe.

L’inverno demografico fa sentire tutto il suo peso sulla scuola. Il numero degli iscritti alle scuole statali bergamasche per il prossimo anno scolastico fa registrare un ulteriore salto all’indietro. Il calo è ancora più forte di quello registrato tra il 2021 e il 2022 e porta con sé tutte le problematiche legate alla riduzione dei posti dell’organico degli insegnanti e non solo.

L’onda del calo demografico

I dati comunicati dall’Ufficio scolastico provinciale ai sindacati di categoria nei giorni scorsi sono preoccupanti, soprattutto per la scuola primaria e per la secondaria di primo grado, ma il calo inizia già a farsi sentire anche nella secondaria di secondo grado, dove la situazione si annuncia ancor più critica per i prossimi anni, quando arriverà anche lì l’onda delle annate in forte riduzione che sta colpendo ora elementari e medie.

Non sono stati ancora resi noti i dati relativi all’infanzia, in quanto non si ha ancora una situazione definitiva delle iscrizioni (i numeri tendono ad oscillare molto tra strutture statali e paritarie sino a poco prima dell’inizio delle attività).

Gli iscritti alle classi prime della scuola primaria nell’anno scolastico 2023-2024 sono 8.080. Nell’anno in corso sono 8.184, mentre nel precedente erano stati 8.537. Il calo nel giro di due anni si attesta dunque intorno al 5%.

I numeri

Gli iscritti alle classi prime della scuola primaria nell’anno scolastico 2023-2024 sono 8.080. Nell’anno in corso sono 8.184, mentre nel precedente erano stati 8.537. Il calo nel giro di due anni si attesta dunque intorno al 5%.

Alla secondaria di primo grado (le scuole medie) gli alunni delle classi prime che partiranno a settembre sono 9.380. Nell’anno in corso sono 9.737, mentre nell’anno precedente erano stati 10.339. Il calo nel giro di due anni si aggira in questo caso sul 9%. Alla secondaria di secondo grado (le scuole superiori, che includono licei, tecnici e professionali) nelle future classi prime ci saranno 9.157 alunni. Il calo qui è più lieve, ma comunque si conferma il segno meno: quest’anno gli studenti delle prime sono 9.263, l’anno scorso 9.362.

Come già noto da qualche settimana, non ci sono variazioni significative nelle scelte delle scuole superiori: ha scelto i licei il 47,7% degli studenti (lo scorso anno il dato era del 47,2%), i tecnici si confermano la scuola scelta dal 38,2% degli studenti, mentre i professionali si fermano al 14,2% (lo scorso anno erano al 14,7%).

I docenti

Sulla base dei dati degli iscritti, è stato definito anche il numero delle nuove classi prime di ogni ordine scolastico. Nel prossimo anno scolastico, il rapporto medio di alunni per classe sarà di 19,04 alla scuola primaria, 21,9 alla secondaria di primo grado e 22,61 alla secondaria di secondo grado.

Su questo fronte si registra un cambiamento considerevole alla primaria, dove il numero medio di bambini per classe scende di circa due unità. Una ripercussione importante del calo della popolazione studentesca si registra sui posti di lavoro del personale docente.

La conseguenza delle classi perse sarà la perdita del posto di ruolo per 64 insegnanti. Si tratta di maestri e professori che dovranno ricollocarsi su un’altra scuola, sulla base dei posti disponibili. Di questi 64, 15 sono maestri di scuola dell’infanzia, 36 maestri della scuola primaria, 1 professore delle scuole medie e 12 delle superiori.

A mitigare al ribasso questo dato ci hanno pensato i pensionamenti, che hanno permesso di liberare alcuni posti per insegnanti che si potranno così ricollocare nel medesimo istituto, prendendo il posto di un collega andato in pensione.

Il dato definitivo ancora non c’è, ma le domande presentate nel comparto scuola (includendo quindi sia docenti sia personale Ata) sono circa 564. L’organico di diritto (ovvero i posti di ruolo, a cui si aggiunge poi l’organico di fatto, coperto da supplenti) delle scuole statali bergamasche per il prossimo anno si attesterà dunque su 10.247 docenti, 1.963 docenti di sostegno e circa 3.000 unità per il personale Ata.

Il calo per quanto riguarda i docenti è di 111 posti (erano 10.348 nell’anno in corso). «Si fa sempre più allarmante la situazione della natalità nella nostra provincia – commenta Fabio Cubito, segretario di Flc Cgil Bergamo –. Manca una visione politica collettiva, che dedichi la giusta attenzione alle periferie e, nel nostro caso, alle valli. Mantenere delle classi, anche con numeri esigui, rappresenta un baluardo per il territorio». «Ci preoccupa, in tal senso – conclude Cubito» – la proposta del ministero dell’Istruzione e del merito di ridurre le presidenze: comporterebbe grosse difficoltà in territori come i nostri».

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