Scuola, a settembre in Bergamasca 1.128 nuovi docenti

CATTEDRE E DIDATTICA. Più di un terzo (431) sul sostegno. Resta il nodo dei supplenti, l’anno scorso erano oltre 2.800.

Mentre i banchi sono vuoti e le aule silenziose, dietro le quinte del sistema scolastico italiano si consuma l’ennesima corsa contro il tempo. I mesi estivi, per il mondo della scuola, sono tutt’altro che di riposo: tra concorsi da ultimare, graduatorie da aggiornare, supplenze da assegnare e assunzioni da definire, la macchina organizzativa è costantemente sotto pressione. Le scuole, i sindacati e gli uffici scolastici lavorano a pieno ritmo anche in questa fine di luglio per garantire che ci sia continuità didattica al suono della prima campanella dell’anno scolastico 2025/26.

Si procede per step, come ogni estate. E il primo scoglio da superare, a livello temporale, sono le immissioni in ruolo, frutto anche dell’impegno legato agli obiettivi del Pnrr, che prevede l’assunzione di migliaia di docenti entro il 2026. Poi sarà tempo di pensare alle assegnazioni delle supplenze (si può compilare la propria domanda di disponibilità per supplenze entro il 30 luglio) e risolvere il nodo delle cattedre accantonate per i docenti che hanno superato il concorso della scuola Pnrr 2, non ancora concluso (solo in Bergamasca sono 170 i posti accantonati, per un totale di 39 classi di concorso, che verranno coperti da supplenti in attesa dell’avente diritto).

Oltre 11.700 in Lombardia

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato il decreto per le assunzioni dei docenti nelle scuole statali di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2025/2026, per un totale di 48.504 posti, dei quali 13.860 sul sostegno, fissando i contingenti massimi di assunzioni per ogni regione. Per la Lombardia è pari a 11.761 posti e in Bergamasca, secondo i calcoli effettuati dalla Cgil Scuola di Bergamo, i posti vacanti per assunzioni a tempo indeterminato (ai fini del ruolo, quindi) in ogni ordine e grado di scuola sono 1.128. Nello specifico, 697 su posto comune (il contingente più alto è nella scuola secondaria di II grado con 446 posti) e 431 sul sostegno con un numero significativo di posti, pari a 352, nella scuola primaria proprio dove è maggiore il numero di alunni con disabilità (nell’anno scolastico 2024/25 alle elementari bergamasche sono stati 2.530, contro 1.226 nelle superiori). Le assunzioni seguiranno un preciso ordine stabilito dalla normativa, con specifici ordini di priorità, differenti per infanzia - primaria e secondaria di primo e secondo grado.

Una novità importante riguarda l’ampliamento del bacino da cui si attingerà per le nomine: non solo i vincitori dei concorsi Pnrr 1 e 2, ma anche gli idonei, vale a dire coloro che hanno superato le prove senza rientrare tra i vincitori, potranno essere assunti fino a coprire il 30% dei posti disponibili. Una boccata d’ossigeno. Le operazioni dovrebbero concludersi entro la fine di luglio, ma si potrebbe proseguire anche in agosto, specie nei casi di rinunce o mancanze di candidati in alcune graduatorie.

Le reazioni dei sindacati

Un passo avanti, quindi, è stato fatto, ma i nodi restano. Nonostante i numeri importanti, resta aperta la questione del precariato. Lo scorso anno, in Bergamasca, sono stati 2.805 i posti coperti dai supplenti inseriti nelle graduatorie provinciali delle supplenze (Gps): il maggior numero di precari, nei posti comuni, sono stati alle superiori (691) e addirittura 696 sono stati i posti assegnati ai supplenti sul sostegno nelle scuole primarie. «Riconosciamo che quest’anno ci sia stato un grande impegno, ma non basta per coprire la reale necessità di docenti. E questo è un grande problema specialmente in casi di grandi fragilità per cui serve più investimento di risorse», fa presente Fabio Cubito, segretario generale della Flc Cgil di Bergamo. Il ministero punta a garantire maggiore continuità didattica e una presenza stabile del corpo docente nelle scuole. Ma per farlo serve non solo assumere, ma anche rendere più snelle le procedure.

«Non possiamo non evidenziare alcune criticità strutturali che queste immissioni non riescono a risolvere del tutto. Da anni denunciamo le rigidità delle procedure di reclutamento, le lungaggini concorsuali e le disparità tra graduatorie che spesso lasciano scoperti i posti e costringono a ricorrere al precariato. La qualità dell’istruzione passa anche attraverso un sistema di reclutamento più stabile e trasparente», puntualizza Paola Manzullo, segretaria generale Cisl Scuola Bergamo.

«Il sistema è troppo complicato e le procedure troppo frammentate. Le attuali modalità di assunzioni sono un rompicapo. Un groviglio difficile da districare con concorsi ancora attivi del 2016, del 2018 e del 2020, nuovi bandi legati al Pnrr, graduatorie ad esaurimento, Gps, idonei non vincitori: tutto si intreccia in una procedura farraginosa che mette sotto pressione non solo i docenti in attesa di stabilizzazione, ma anche gli Uffici scolastici regionali, chiamati a gestire in tempi strettissimi una mole enorme di dati, nomi, sedi e preferenze», aggiunge Pasquale Papaianni coordinatore confederale Uil Bergamo.

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