Sottopassi e rifiuti sulle strade: un «cervellone» vigila da L’Aquila

VIABILITÀ. Il centro di controllo lavora per la Provincia. Sotto la lente, «h24», 63 impianti per la sicurezza.

Ci sono stati allagamenti da gestire nei sottopassi (pure con qualche auto che provava a passare nonostante il semaforo rosso segnalasse l’allerta). C’è stata la corsa, purtroppo vana, a chiamare subito i soccorsi per un camionista colpito da malore in una piazzola sulla Bergamina, a Treviglio. Ma pure i guidatori «pizzicati» a scaricare rifiuti lungo le strade provinciali: sulle 21 aree sorvegliate, sono almeno una trentina le sanzioni già comminate.

Si trova a oltre seicento chilometri da Bergamo, a L’Aquila, la sede del «Panopticon» della società Spee. Ma lo sguardo è ben puntato (anche) sulla nostra Provincia. Da una quindicina d’anni ormai, Via Tasso affida il controllo da remoto di diversi impianti di sua competenza a questa realtà, che garantisce un monitoraggio «h24» del funzionamento delle tecnologie, e in caso di eventi critici li gestisce in tempo reale tramite segnalazioni, a seconda dei casi, ai referenti della Provincia, ai manutentori o, quando necessario, alle forze dell’ordine.

I punti controllati sulle strade della Bergamasca

Oggi Spee – con un contratto da circa 130mila euro l’anno, e nel rispetto delle norme sulla privacy dove ci sono telecamere – supervisiona oltre una quarantina di luoghi della viabilità provinciale, per un totale di 63 impianti: dal nuovo svincolo della A4 in città, che da solo è dotato di 19 impianti di vario tipo, ai sottopassi dove «osservati speciali» sono i sistemi di sollevamento dell’acqua in caso di allagamenti. «Su due di questi – a Colognola e Ciserano, non nuovi a criticità idrauliche, ndr – il monitoraggio è legato anche alle emergenze. Ci accorgiamo in tempo reale della presenza di acqua e del livello, riuscendo a informare se c’è bisogno di un intervento immediato», racconta Marco Cardelli, direttore generale di Spee. I 15 operatori della società (che gestisce in Italia circa cinquemila telecamere e 50mila sensori) non osservano monitor minuto per minuto: «Sistemi intelligenti fanno scattare un’allerta quando rilevano qualcosa», spiega Cardelli.

In altri 13 sottopassi il monitoraggio è concentrato più sull’illuminazione e il funzionamento delle pompe, ma anche sullo scongiurare «assalti» ai gruppi elettrogeni: «Alcuni anni fa ne era stato rubato uno, di notte, con la gru – racconta Alain Mazzocchi, per l’ufficio Impianti della Provincia –. Si tratta di strumenti che hanno un valore di 30-40mila euro ciascuno. Così, con Spee abbiamo studiato la modalità: sistemi di allarme, videosorveglianza e Gps per eventuale tracciamento». E furti non se ne sono più registrati. Sempre in chiave antifurto è il controllo sui magazzini del settore Viabilità ad Azzano San Paolo e Stezzano.

La novità della sorveglianza delle piazzole

Tra le novità più recenti, la videosorveglianza di alcune piazzole contro l’abbandono dei rifiuti: dopo il finanziamento delle prime 12 postazioni, la Regione ha valutato positivamente il progetto bergamasco e aggiunto fondi per altre 9, implementate quest’anno. Attualmente sono dunque sotto controllo spazi lungo le provinciali 35 ad Alzano Lombardo e Villa di Serio, Sp 472 Var ad Arzago d’Adda, Casirate e Treviglio, Asse interurbano a Bergamo e Curno, Sp 91 bis a Brusaporto e Bagnatica, Sp 14 a Sant’Omobono. «Dopo le prime sanzioni, il fenomeno è calato nelle zone sorvegliate», confermano da Via Tasso.

Raccolta dati sul traffico

Di recente introduzione anche le 5 postazioni fisse per la raccolta di dati sul traffico, sull’Asse interurbano a Bergamo e su strade provinciali a Cividate al Piano, Romano, Torre Boldone e Villa d’Adda. «Quindici anni fa abbiamo lanciato una prima gara per la gestione delle gallerie, all’epoca tema essenziale in particolare per la Montenegrone – spiega il dirigente del settore Viabilità, Massimiliano Rizzi –. Da quando abbiamo conosciuto Spee, sono sempre stati loro a occuparsene. Gli impianti “remotati” nel tempo sono cresciuti, per garantire una manutenzione più attenta e puntuale possibile». «La Provincia di Bergamo si mostra, da questo punto di vista, molto innovativa – aggiunge Cardelli –. Da una visione basata sulla “sicurezza” si passa a un’idea più ampia di “resilienza”, come chiedono anche le direttive Ue, garantendo l’effettivo funzionamento di impianti su cui l’ente ha investito, e un ritorno il più possibile rapido alla normalità in caso di criticità».

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