Strade pericolose: già 32 vittime in soli 6 mesi. L’età media scesa a 44 anni

LE STATISTICHE. Dati purtroppo in crescita rispetto al ’24. Tanti sinistri con coinvolti camion. Ivanni Carminati: fare prevenzione.

Sono state 32 le persone che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno tra le strade della nostra provincia e i bergamaschi morti fuori dai confini della Bergamasca. Un dato purtroppo in crescita rispetto al 2024, quando in tutto l’anno le vittime di incidenti stradali furono 56, di cui 37 bergamaschi morti sulle strade della nostra provincia, 7 bergamaschi morti fuori provincia e 12 non bergamaschi morti sulle arterie bergamasche. Quest’anno le vittime sono state già oltre la metà dell’anno scorso: dei 32 morti, 8 erano bergamaschi deceduti in incidenti avvenuti fuori dai confini provinciali, tre non erano bergamaschi ma sono deceduti sulle arterie della nostra provincia e 21 erano bergamaschi morti in provincia di Bergamo.

L’età media dei decessi è 44 anni

A colpire è anche l’età media, che si è abbassata a soli 44 anni, mentre in tutto il 2024 il numero maggiore di morti – stando alle statistiche raccolte dall’Associazione italiana dei familiari e delle vittime della strada di Bergamo, con sede a Filago – si era registrato nella fascia tra i 46 e i 65 anni, così come si era già registrato anche nel 2023 e nel 2022, mentre nel 2021 l’età media era stata tra i 31 e i 45 anni. Le vittime più giovani di quest’anno sono i diciannovenni Nora Jawad e Riccardo Gualandris, entrambi di Cavernago e morti nello schianto tra l’Opel Corsa sulla quale viaggiavano e un mezzo pesante, lo scorso 22 marzo proprio a Cavernago, lungo la provinciale 498, mentre viaggiavano di ritorno da una serata in discoteca.

Cinque morti in moto

E benché l’ultimo incidente mortale di sabato abbia visto coinvolto un motociclista, il cinquantatreenne di Bergamo Alessandro Morlotti, quest’anno le moto coinvolte in sinistri con esito mortale sono stati solo – si fa per dire, visto che ogni vittima è un dramma enorme per la famiglia, gli amici e i conoscenti – cinque (Ivan Gatti, Soliz Omonte Roy Caleb, Mohammed Mahmoud e Nadia Lepore), a differenza del 2024, quando le vittime in moto furono ben 21, pari a un terzo del totale. Tra i mezzi più coinvolti quest’anno in incidenti stradali ci sono invece proprio i camion: 13 i casi, mentre lo scorso anno non se n’erano registrati.

Ventisette quest’anno le vittime di sesso maschile e cinque le donne, mentre lo scorso anno glu uomini erano stati 36 e le donne 8. Quanto alle dinamiche, sono stati cinque quest’anno gli incidenti mortali che hanno visto coinvolte due autovetture e nove quelli con coinvolti un’auto e un camion. Solo due, invece, gli incidenti mortali in cui la vittima era in bicicletta.

«Distrazione la prima causa»

«Ciascun incidente stradale è un dramma che va a colpire una famiglia e che la distrugge – sottolinea Ivanni Carminati, fondatore e presidente dell’Associazione italiana dei familiari e delle vittime della strada di Bergamo, che opera dal 2007 –: noi cerchiamo di stare vicini ai parenti delle vittime, tramite percorsi mirati, ma puntiamo anche molto sull’attività di prevenzione, di recente anche attraverso incontri di sensibilizzazione e formazione per chi viaggia con l’auto, il furgone o il camion per lavoro.

Evidenziamo quali sono i principali rischi, ovvero la distrazione causata dall’uso degli smartphone e l’alta velocità. È sempre importante mantenere una condotta di guida sicura per sé stessi, per i propri passeggeri e per gli altri utenti della strada perché, purtroppo, il pericolo è dietro l’angolo. Anche l’assunzione di alcol e droga rappresenta una delle cause di incidenti spesso con esito mortale soprattutto tra i giovani».

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