Teleriscaldamento, il prezzo «bloccato» vale 144 euro in 3 mesi

Caro-bollette. Per i 30mila appartamenti allacciati ad A2A lo «sconto» per il primo trimestre frutta quasi 50 euro al mese: risparmio di 4,3 milioni totali.

Calcolatrice alla mano, secondo chi ha fissato i prezzi, il risparmio è intrigante: 144 euro per la «famiglia tipo», distribuiti sui primi tre mesi dell’anno nuovo (quindi quasi 50 euro al mese). Tanto dovrebbe fruttare, per gli utenti del teleriscaldamento di A2A, la scelta aziendale di mantenere bloccata fino al 31 marzo 2023 la «componente del prezzo del teleriscaldamento legata al Pun», il «prezzo unico nazionale», una delle componenti che determina il peso finale della bolletta.

A Bergamo sono 30mila gli appartamenti allacciati al teleriscaldamento di A2A, dunque lo «sconto» complessivo per queste famiglie equivarrebbe a un totale di circa 4,3 milioni di euro per il primo trimestre 2023. La decisione varata da A2A Calore e Servizi (la specifica società della multiutility che si occupa del teleriscaldamento) tra l’altro si lega a una specifica misura contenuta nella recente legge di bilancio, che sana una «discriminazione» che durava da alcuni mesi: l’Iva sul teleriscaldamento è stata ridotta al 5% (rispetto al 10% o al 22% iniziale, a seconda della tipologia di fornitura) per tutto il primo trimestre 2023, equiparando il teleriscaldamento a quanto già avviene – da ormai diversi mesi – per le fatture di energia elettrica e gas.

Tra Brescia, Bergamo e Milano – i tre bacini principali in cui A2A opera: a Bergamo solo in città, a Brescia e Milano anche al di fuori del capoluogo – sono oltre 430mila gli appartamenti allacciati, con 1.099 chilometri di rete.

La componente del prezzo

In chiusura di 2022, appunto, A2A Calore e Servizi, «visto il perdurare della situazione di criticità legata alla volatilità dei mercati energetici», ha deciso «di intervenire nuovamente anche nel primo trimestre dell’anno 2023 a favore dei propri clienti dei territori di Milano, Brescia e Bergamo, continuando a mantenere bloccata, fino al 31 marzo 2023, la componente del prezzo del teleriscaldamento legata al Pun (Prezzo unico nazionale) - che valorizza l’utilizzo del calore generato da fonte non fossile - a 200,721 €/MWh (valore “congelato” di inizio 2022 e che nel mese di dicembre ha superato mediamente i 300 €/MWh)», si legge in una nota della società. E se il prezzo dovesse in realtà scendere, anziché salire? «Qualora il valore mensile del Pun, nel trimestre di riferimento, risultasse inferiore, verrà comunque applicato il valore reale stabilito dal Gestore del mercato elettrico», specificano da A2A. Calcolatrice alla mano, appunto, la multiutility (il 25% delle azioni è detenuto dal Comune di Brescia e il 25% dal Comune di Milano, mentre il Comune di Bergamo detiene una quota residuale) ha stimato l’effettivo risparmio per gli utenti: «Si stima che questa misura, totalmente volontaria, permetterà un risparmio medio di circa 144 euro per famiglia-tipo nel solo primo trimestre dell’anno rispetto al tradizionale riscaldamento a gas».

Iva ridotta

Come noto ha trovato finalmente concretezza uno degli interventi più richiesti negli ultimi mesi, cioè la riduzione dell’Iva al 5%. Si erano mobilitati consumatori e anche amministratori locali, perché la disparità di trattamento tra teleriscaldamento (senza sconti sull’Iva) e metano/elettricità (dove già dall’estate l’Iva era stata portata al 5%) pareva evidente. A2A Calore e Servizi ha ovviamente recepito la norma. «All’interno della manovra del governo è stato inserito un importante intervento a sostegno del teleriscaldamento che prevede l’applicazione dell’Iva ridotta al 5% per i consumi del primo trimestre 2023 (gennaio-febbraio-marzo) equiparando il trattamento già previsto per il riscaldamento a gas. «A2A Calore e Servizi – si legge nella nota aziendale – informa che le fatture emesse nel mese di gennaio 2023 saranno riferite solo ai consumi fino al 31 dicembre 2022, riportando le aliquote Iva fino a ora applicate». Dopodiché, per i consumi di gennaio, febbraio e marzo si applicherà invece la nuova aliquota ridotta.

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