«Ti prego, porta un regalo al nonno che è rimasto solo». Santa Lucia, recapitate diecimila letterine

Bergamo. Nella chiesa dello Spasimo in via XX Settembre lunghe code per la consegna. Pubblichiamo qualche stralcio dei tanti desideri espressi dai bambini bergamaschi.

«Terza nuvola a destra, via del cielo, Paradiso»: trovare l’indirizzo esatto di Santa Lucia diventa un gioco quando si avvicina la sua festa. Quest’anno sono oltre diecimila le letterine recapitate nella chiesa dello Spasimo in via XX Settembre, raccolte dalla segreteria della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna.

Sfogliandole colpisce la cura con cui sono confezionate: sono il frutto di piccoli laboratori d’arte domestici, e ci fanno immaginare genitori, nonni, figli e nipoti seduti intorno a un tavolo alle prese con colori, pennelli, colla, carta crespa e brillantini.

Preparare una letterina è un piccolo rito domestico. Un adulto accanto a un bambino, intenti a scambiarsi opinioni sulla vita scolastica e familiare, magari scambiandosi qualche aneddoto capitato negli ultimi mesi: «Sono stato bravo, cosa dici mamma?» «Sei migliorato rispetto all’anno scorso, ma possiamo ancora lavorarci». Questa parte non manca mai nei messaggi, in particolare in quelli dei più piccini, scritti con la grafia ordinata dei grandi.

Sfogliando le letterine colpisce la cura con cui sono confezionate: sono il frutto di piccoli laboratori d’arte domestici

Ci sono tanti episodi buffi, che costituiscono una bella scorta di tenerezza: «Non volevo rompere il giocattolo di mio fratello Giacomo, ti assicuro che non l’ho fatto apposta, perdonami per favore». Molti hanno risvolti scolastici: «Ho risposto male alla maestra, ma solo perché ero molto arrabbiato, prometto che non succederà più». La famiglia è molto presente, come un riferimento saldo degli affetti: «Per prima cosa ti chiedo felicità e salute per tutte le persone a cui voglio bene». I nonni sono sempre presenti, almeno con una citazione: «Non so cosa mi porterai a casa della nonna Anna quest’anno, ma volevo dirti che la sorpresa dell’anno scorso mi è piaciuta moltissimo». Ogni tanto con qualche preoccupazione: «Ho visto il nonno Alessandro è un po’ triste in questo periodo, forse pensa alla nonna Gianna che non c’è più. Puoi portare un regalo anche a lui, per favore?».

Molti raccontano qualche momento della loro vita quotidiana, ricordando anche gli amici, come se scrivessero a una cara zia che non vedono da un po’, con un tono di affettuosa confidenza: «Ho tanti compagni a scuola ma mi trovo bene soprattutto con Miriam, all’intervallo giochiamo sempre insieme», oppure «ho iniziato un corso di danza e mi piace moltissimo». Non parlano soltanto di doni, ma delle loro aspirazioni: «Da grande mi piacerebbe diventare uno scienziato e inventare farmaci per curare tutte le malattie, perché nessuno debba più stare male». «Ho imparato a giocare a basket e mi piace davvero tanto. Vorrei diventare bravissimo, come i grandi campioni americani».

«Non devi per forza portarmi tutto, puoi scegliere quello che vuoi tu»

Qualcuno pensa con un po’ di timore al carbone che per tradizione tocca ai più «monelli»: «Lo so, ogni tanto mi comporto male, ma non portarmelo quest’anno, è molto duro anche se è dolce e se provi a mangiarlo fa male ai denti». Le ovviamente non mancano e come sempre rispecchiano i tempi che viviamo, quest’anno non particolarmente floridi per le famiglie. Qualcuno si azzarda comunque a compilare una bella lista, fino a dieci punti, ma alla fine precisa con un po’ di prudenza «non devi per forza portarmi tutto, puoi scegliere quello che vuoi tu». C’è sempre chi attacca le foto degli oggetti che sogna di ricevere, perché non si sa se Santa Lucia segua dei corsi di aggiornamento e sia quindi al corrente di tutte le novità che piacciono ai bambini.

Molti, però, chiedono libri oppure articoli di cartoleria come astucci, zaini, pastelli e pennarelli, oppure giochi di carte ispirati ai cartoni animati più popolari. Piacciono i costumi da sirena e da principessa, robot, bambole e piste per le macchinine, ma anche regali adatti a tutta la famiglia: «Portaci un gioco da tavolo così possiamo usarlo tutti insieme». L’attesa è fatta anche di una preparazione attenta che coinvolge grandi e piccoli: il rito non è completo senza preparare «biscotti, carote, latte e paglia per l’asinello», per essere davvero pronti ad accogliere «la notte più lunga che ci sia».

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