
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 08 Settembre 2025
Torna il «bonus» per lo psicologo. «Un accesso più facile ai servizi»
LA MISURA. Si potrà fare richiesta dal 15 settembre, a disposizione contributi fino a 1.500 euro. Spada (Asst Papa Giovanni): «Investimento per la salute». Prada (Ordine): «Va reso strutturale».
Mettere risorse sulla salute psicologica è «un investimento che funziona perché pone al centro il capitale umano, ciò che di più prezioso abbiamo». Maria Simonetta Spada, direttrice della Psicologia dell’Asst Papa Giovanni, legge così, con sguardo positivo, l’impatto del «bonus psicologo».
Una misura ormai sostanzialmente strutturale, che ha debuttato nel 2022 e che sul calendario segna una scadenza ravvicinata, quella della «nuova edizione»: dal 15 settembre al 14 novembre sarà aperta la finestra per presentare la domanda di accesso al sostegno per le spese relative a sessioni di psicoterapia.
Lo si potrà richiedere tramite il sito dell’Inps (www.inps.it) attraverso Spid, carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Di «strumento utile» parla anche Diana Prada, referente per Bergamo dell’Ordine degli psicologi: «I servizi pubblici a volte sono congestionati, questa misura è utile perché permette di agevolare l’accesso ai professionisti privati con una riduzione della spesa, consentendo al cittadino anche di scegliere lo psicologo con cui intraprendere un percorso».
dal 15 settembre al 14 novembre sarà aperta la finestra per presentare la domanda di accesso al sostegno per le spese relative a sessioni di psicoterapia.
Chi può usufruirne
I requisiti restano in linea col recente passato. L’iniziativa è dedicata a persone con un Isee fino ai 50mila euro e si traduce in un contributo fino a 50 euro per ogni seduta con uno psicologo, sino a un massimo di 1.500 euro per beneficiario.
Sono previsti tre scaglioni: per chi ha un Isee inferiore a 15mila euro sono previsti fino a 50 euro per ogni sessione e fino al raggiungimento di un tetto complessivo di 1.500 euro per destinatario; con un Isee tra i 15mila e i 30mila euro vengono sempre riconosciuti fino a 50 euro per visita, ma con un contributo massimo di mille euro per ogni beneficiario; infine, anche tra i 30mila e i 50mila euro di Isee resta sempre valido il bonus fino a 50 euro per incontro, ma con un limite di 500 euro complessivi per ogni percettore. I voucher saranno utilizzabili presso gli specialisti privati iscritti all’elenco degli psicoterapeuti-albo degli psicologi che hanno comunicato l’adesione all’iniziativa al Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi.
Per il 2025 la dotazione finanziaria è di 9,5 milioni di euro per tutta Italia: verranno dunque elaborate delle graduatorie, su base regionale e poi provinciale, con priorità ai richiedenti con Isee più basso; a parità di Isee, conta l’ordine di presentazione della domanda. «Sarebbe importante rendere strutturale questo intervento – aggiunge Prada –: quando un paziente termina il bonus, si ritrova nell’incertezza dell’attesa della finestra successiva. Al tempo stesso, sarebbe utile ampliare le soglie Isee».
«Misura importante»
Se è vero che questo «aiuto» potrà essere speso in studi privati, anche il mondo della sanità pubblica guarda con attenzione a questo strumento. «Il bonus – ragiona Spada – ha mostrato che non c’è uno stigma verso l’accesso allo psicologo. Al tempo stesso, in un momento storico caratterizzato da molte questioni da affrontare, un primo accesso al supporto psicologico può evitare la cronicizzazione o l’aggravio di un problema. La forza di questo incentivo – prosegue Spada – è la possibilità di pensare a servizi mirati che non siano necessariamente prodromici all’invio ai servizi sanitari: quelli sostenuti dal bonus possono essere percorsi completamente risolutivi. È dunque una grande occasione che s’inserisce in una rete ampia, dove tutti hanno la possibilità di collaborare».
I risultati sono concreti: lo studio «Psycare» realizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi ha dimostrato che per ogni euro investito sul bonus è stato generato un ritorno economico di circa 11-12 euro, «frutto» in primis della riduzione delle assenze lavorative per problemi di salute mentale e del minor accesso ad altri servizi sanitari. «Questa evidenza deve essere un cavallo di battaglia a sostegno dell’investimento sulla salute mentale – rimarca Spada –: questi sono investimenti, non semplici spese».
È l’ottica condivisa anche da una proposta di legge d’iniziativa popolare – con oltre 30mila firme già raccolte – che ha coinvolto diversi professionisti bergamaschi e che s’inserisce in una cornice nazionale: «Il bonus psicologo è un primo passo, quello successivo è mettere a sistema più strumenti – spiega Spada, componente del comitato scientifico della proposta di legge –. Il bonus infatti si esaurisce velocemente, risponde a un bisogno ma non lo satura completamente. Serve estendere la rete dei servizi sul territorio per facilitare l’accesso al supporto psicologico».
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