Trasporti, lo spettro di altri tagli. Ricavi: meno 5,6 milioni sul 2019

L’Agenzia. Nel report 2022 sul servizio segnali di ripresa, ma non si è tornati ai livelli pre-Covid. Tra inflazione e caro carburanti, corse a rischio. La presidente: «Situazione molto delicata».

Che il trasporto pubblico locale non sguazzi nell’oro è cosa arcinota (soprattutto a chi sulle vetture ci sale ogni giorno). Ma vedere i numeri messi in fila, nel report 2022 dell’Agenzia del Tpl pubblicato mercoledì 18 gennaio, fa una certa impressione. Pur in ripresa rispetto alla fase acuta della pandemia, infatti, il sistema del Tpl bergamasco non è ancora tornato ai livelli pre-Covid. La riduzione di passeggeri dello scorso anno, rispetto al 2019, è stata del 21,8% circa, con un progressivo miglioramento dal -34% del gennaio scorso, al -8% di dicembre (ma le oscillazioni sono forti: a novembre si era ancora al meno 24%). In soldoni, i ricavi da traffico sono stati nel 2022 di 31 milioni di euro, contro i 36,6 di tre anni prima: 5,6 milioni di euro in meno. E gli aiuti sono arrivati solo in modo parziale: «A fronte di mancati ricavi pari a 35 milioni di euro nel triennio 2020-’22 – si legge nel rapporto stilato dall’Agenzia – sono stati erogati ristori per circa 22 milioni». All’appello sul pregresso, quindi, mancano circa 13 milioni.

I nodi del 2023

E il 2023 non si è aperto all’insegna dei migliori auspici, tra aumento dell’inflazione e costi dei carburanti. I calcoli inseriti nell’autunno scorso nel bilancio di previsione dell’Agenzia paventano – nonostante un milione di euro in più circa in arrivo da Regione e Fondo nazionale trasporti – il rischio di un taglio alle corse per circa 170mila chilometri. Ma l’auspicio degli addetti ai lavori è di non dover arrivare a questo: «C’è una quota di avanzo di amministrazione che possiamo applicare, e dobbiamo vedere come evolveranno l’inflazione e le contribuzioni dagli enti», spiega il direttore dell’Agenzia, Emilio Grassi. Il quadro si traccerà entro il primo trimestre dell’anno, in modo da far poi scattare eventuali riduzioni nella seconda parte dell’anno. L’orario fino a giugno infatti, a scuole aperte e abbonamenti venduti, è difficilmente modificabile. Il report in ogni caso evidenzia già da ora come risulterebbe «piuttosto complesso trovare ulteriori ambiti di riduzione dei servizi senza intaccarne la qualità e la capillarità del territorio». e che «una compressione del servizio potrebbe provocare una crisi strutturale economica del sistema del Tpl».

Già nei mesi scorsi, il Cda dell’Agenzia aveva chiesto all’assemblea dei soci (Provincia, Comune di Bergamo, Regione, e da poco anche i Comuni di Albino, Romano e Zogno) di fornire degli indirizzi su come applicare eventuali tagli. Tanto più che siamo nell’anno della Capitale della cultura: il servizio, soprattutto extraurbano, con le sforbiciate degli ultimi anni si è sostanzialmente ridotto a trasporto scolastico o poco più, con rilevanti «buchi» nel weekend, la sera e in estate. Ovvero proprio i momenti in cui i pullman potrebbero risultare particolarmente richiesti da turisti e visitatori in arrivo a frotte. L’Agenzia ha elaborato, di concerto con Brescia, una piano di potenziamenti ad hoc, ma questi potranno essere attuati solo «a seguito di un adeguato apporto di risorse economiche, al momento non programmate». Insomma, se non arriveranno dagli enti fondi specifici, non sarà possibile mettere in campo azioni nemmeno su questo versante. Che invece potrebbe rivelarsi decisivo, in un anno così particolare per Bergamo e Brescia, per riportare i numeri di passeggeri al pre-Covid.

Le incertezze della fase pandemica hanno modificato anche le scelte di acquisto degli utenti: molti puntano su biglietti, abbonamenti mensili e settimanali, piuttosto che sull’annuale, che infatti registra nel 2022 un calo del 22,6% rispetto al 2019.

«Problemi reali»

Il consigliere provinciale delegato al Trasporto pubblico, Alessandro Colletta, ha sollevato i nodi del settore anche martedì, durante la seduta del Consiglio di Via Tasso. «Accanto alle difficoltà economiche, c’è la mancanza cronica di autisti – ha osservato –. Ora dovremo monitorare gli effetti degli aumenti dei prezzi dei carburanti di inizio anno: siamo a rischio di tagli di corse». E se il bilancio di Via Tasso al momento è sostanzialmente bloccato, per Colletta «sarà necessario tornare a sedersi con la Regione, a questo punto non appena si insedierà il nuovo Consiglio di Palazzo Lombardia, per capire come ricalibrare le risorse da mettere in campo per il trasporto. I problemi sono reali».

Di «situazione molto delicata» parla anche la presidente dell’Agenzia, fresca di riconferma, Angela Ceresoli: «In questi due anni – dice – ho visto grande sinergia tra gli attori impegnati, ho visto la volontà di rafforzare modalità di trasporto più sostenibili, purtroppo però i finanziamenti sono pochi. Adesso ci sono fondi importanti per realizzare opere, penso a E-Brt e linea T2 del tram, ma poi resta il tema di come far girare questi mezzi. È un cane che si morde la coda: se il trasporto pubblico non funziona, gli utenti lo scelgono meno».

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