Treno per Orio, in estate via ai lavori

Il progetto. Rfi alla Regione: l’esame delle 8 offerte della gara è terminato, per maggio l’assegnazione del cantiere. Intanto in aeroporto è iniziato l’intervento per la realizzazione del tunnel di collegamento tra stazione e terminal.

«L’istruttoria delle 8 offerte pervenute è terminata: assegnazione entro maggio, via alla fase dei lavori in estate». Questa in sintesi la risposta che Rfi ha dato alla Regione in merito alle prossime fasi del collegamento ferroviario tra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio.

La gara si era chiusa lo scorso 30 gennaio e, vista la portata dell’intervento, l’esame delle offerte si è rivelato particolarmente complesso: del resto stiamo parlando di un bando da 121 milioni di euro, parzialmente finanziato con i fondi del Pnrr. Il che porta a una scadenza (per ora) tassativa: fine lavori novembre 2026.

Il grosso dei lavori da fine anno

Nel cronoprogramma erano previsti 6 mesi per il completamento della gara, quindi i tempi sono rispettati considerando che era stata bandita a fine novembre. La fase successiva è quella della realizzazione vera e propria (preceduta dalla progettazione esecutiva) della ferrovia e dovrebbe durare poco meno di 3 anni e mezzo, così da centrare la scadenza del Pnrr che ha destinato 56 milioni all’opera (sui 176 complessivi) per poter contare su un iter accelerato e procedure semplificate. Come quelle seguite dalla commissaria (e amministratrice delegata) di Rfi Vera Fiorani nel percorso di approvazione del progetto definitivo al quale è poi seguita la pubblicazione della gara.

Chiaramente la fase della progettazione esecutiva (per quanto già abbozzata nelle offerte) prevede ancora qualche mese, ma nel frattempo si potrà cominciare con la predisposizione delle aree del cantiere e di tutto il necessario: il grosso dei lavori dovrebbe vedersi da fine anno in poi. Tra le altre cose Rfi in questi giorni è all’opera lungo via Rovelli, appena dopo il passaggio a livello di via Pizzo Recastello, per sistemare l’area dei binari. L’intervento è indicato come manutenzione ordinaria, ma il fatto che insista proprio nella zona da dove dalla linea per Brescia si staccheranno i due binari per l’aeroporto non pare una coincidenza.

Tunnel pronto a inizio 2024

Di sicuro in aeroporto sono iniziati i lavori per il tunnel tra la futura stazione dei treni e il terminal: un intervento a carico di Sacbo, la società che gestisce lo scalo, da 5,2 milioni di euro appaltato alla soncinese Carba. La stazione verrà realizzata all’altezza della rotonda che conduce al parcheggio P2, quello in struttura metallica e che fino a gennaio ospitava anche gli spazi per le auto a noleggio, ora traslocati nel P3, l’area di sosta più esterna. Avrà 4 binari di attestamento dei treni e sarà collegata con un percorso pedonale e meccanizzato (un tapis roulant) all’aerostazione attraverso un finger di un’ottantina di metri scavato a una profondità di 4.

Il cantiere non è di quelli tecnicamente complicatissimi e Sacbo conta di chiuderlo per inizio 2024, così da evitare sovrapposizioni con l’intervento di Rfi che, oltre all’edificio della stazione e ai 2 binari della linea da Bergamo, prevede anche una ridefinizione della viabilità d’accesso allo scalo.

Il Piano nazionale degli aeroporti

Nel Piano nazionale degli aeroporti (elaborato da Iccsai, centro ricerca dell’Università di Bergamo insieme alla capofila Aecom e all’olandese To70) Orio è classificato come scalo d’interesse internazionale «in quanto nodo infrastrutturale per voli di medio e corto raggio internazionale». Un riconoscimento al quale consegue però un obiettivo da raggiungere: la quota minima d’accessibilità sostenibile (quindi non con mezzi privati) dovrà essere del 30% al 2030 e del 45 al 2035. Orio attualmente è già al 33%, valore raggiunto esclusivamente dal trasporto pubblico su gomma, sia quello Atb che dei collegamenti con le altre città, lombarde e non.

Le previsioni contenute nel Piano indicano per Orio una quota d’accessibilità pubblica del 48% nel 2030, ma con un ruolo centrale del trasporto ferroviario che arriverà a coprire il 30% relegando quello via gomma al 18. Gli altri scali riconosciuti come internazionali sono Catania, Napoli e Bologna: nella città etnea è stata realizzata una fermata sulla linea per Siracusa a una decina di minuti a piedi dallo scalo. A Napoli è in corso il prolungamento della linea 1 della metro con tanto di stazione dell’archistar Richard Rogers: sarà pronta nel 2024. A Bologna è invece in funzione da fine 2020, con alterne fortune, il «Marconi Express», un collegamento sopraelevato su monorotaia tra lo scalo e la stazione centrale in poco più di 7 minuti di viaggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA