Triplo trapianto su un bambino di sei anni: fegato, pancreas e intestino

L’INTERVENTO. Per il piccolo, affetto da fibrosi cistica, intervento di 8 ore e molto raro: in media se ne conta uno all’anno. Colledan: «Sta bene, è già stato estubato».

Un piccolo paziente, un grande intervento. Un trapianto triplo e contemporaneo: fegato, intestino e pancreas, ricevuti da un bambino di sei anni. È successo all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo nella giornata di sabato, con una delicatissima operazione durata otto ore, dalle 7,30 alle 15,30. È il racconto di una vita che prosegue grazie al valore della donazione, ed è anche la testimonianza di un intervento raro, perché di questo tipo se ne contano in media meno di uno ogni anno: solo il «Papa Giovanni» in Italia è in grado ed è autorizzato a effettuare un trapianto pediatrico del genere (tre organi in contemporanea), e – tra l’altro – l’ospedale cittadino è anche l’unico nel Paese a effettuare il trapianto d’intestino sugli adulti. Cosa ancora più importante, il bimbo che ha ricevuto gli organi sta bene: le sue condizioni sono costantemente monitorate e nella giornata di ieri era stato estubato, a conferma di un decorso incoraggiante.

La patologia

«L’intervento di sabato», spiega Michele Colledan, direttore del Dipartimento insufficienza d’organo e trapianti e della Chirurgia generale 3-trapianti addominali del «Papa Giovanni», che ha eseguito l’intervento, «si inserisce nel più ampio capitolo del trapianto intestinale, che viene effettuato molto raramente. In parte per la complessità dell’operazione, in parte perché ci sono terapie alternative che funzionano, come la nutrizione per via endovenosa. Però in alcuni pazienti si rende necessario il trapianto: avviene in rari casi, questo è stato il nostro 15° intervento dal 2006, contando anche due pazienti adulti, e il “Papa Giovanni” è l’unico centro in Italia che trapianta l’intestino in bambini e adulti».

Paziente di sei mesi

A ricevere gli organi, sabato, è stato un piccolo paziente di nazionalità italiana, sei anni di età. «Il bimbo è affetto da fibrosi cistica – prosegue Colledan –, e per via di questa patologia ha avuto complicanze acute sin dall’età neonatale, che hanno richiesto già degli interventi e per cui è stato resecato molto intestino per far fronte a queste necessità. Nei pazienti con fibrosi cistica l’intestino non funziona bene». Al tempo stesso, il paziente «ha sviluppato una malattia del fegato, per cui aveva bisogno di fegato e intestino. Era in lista da un tempo relativamente breve, uno-due mesi».

Il dono

La possibilità dell’intervento si è concretizzata appunto tra venerdì e sabato, quando è emersa la disponibilità di organi compatibili. In un’altra regione d’Italia si era spento un piccolo, i cui genitori – pur in un momento così doloroso – hanno manifestato la volontà di donare gli organi. E quegli organi hanno offerto nuova speranza, anche al bambino in cura a Bergamo. La «macchina» dei trapianti s’è avviata con la massima efficienza: i chirurghi Marco Zambelli, Annalisa Amaduzzi e Francesca Albanesi hanno eseguito il prelievo degli organi dal donatore, mentre l’équipe della Pediatria del «Papa Giovanni» – diretta da Lorenzo D’Antiga – e della sua «sezione trapianti» – di cui è responsabile Michela Bravi – hanno proceduto alla preparazione del ricevente. A realizzare l’intervento sono stati Michele Colledan e Francesco Cantore, col supporto delle anestesiste Laura Petrò e Micol Maffioletti, degli strumentisti Gloria Doneda, Mattia Sana, Vanila Gotti, degli infermieri di anestesia Isaia Urbano, Irene Radavelli, Federica Rovesta, degli infermieri di sala Chiara Gaspani, Cipriani Nicola, del tutor infermieristico Selina Spinelli.

Il decorso

«Il trapianto d’intestino è tre cose diverse insieme – approfondisce Colledan –. C’è il trapianto del solo intestino. C’è poi il trapianto multiviscerale, che coinvolge tutti gli organi dell’addome. C’è poi il trapianto contemporaneo di intestino e fegato, diverso da quello multiviscerale perché non si trapianta anche lo stomaco, e in cui si lasciano duodeno e pancreas per ragioni anatomiche, e con minori rischi di complicanze. In questo caso sono stati trapiantati intestino, fegato e pancreas». Ieri pomeriggio le prime valutazioni erano positive: «Il bambino sta bene, è già stato estubato: questa è una prima tappa importante, il paziente è sveglio, il fegato funziona molto bene. Per l’intestino la valutazione è più approfondita, ma al momento il decorso è positivo».

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