Truffa telefonica con finti poliziotti. E 12.800 euro finiscono a Tenerife

LA STORIA . Una donna di 58 anni dell’Isola Bergamasca ha risposto a un sms e poi accettato le richieste di un falso ispettore della Questura, finendo per fare due bonifici.

Giovanni Ghisalberti

La truffa, come capita spesso, è iniziata con un semplice messaggio sul cellulare. È passata poi dalla falsa questura e da un falso ispettore, fino allo sportello della propria banca (vera), dove la malcapitata signora ha effettuato due bonifici istantanei per un totale di 12.800 euro. Finiti su un conto alle Canarie. Ora la denuncia, ma recuperare i soldi non sarà semplice. L’ennesima truffa telefonica - che la vittima ha voluto raccontare ora - è capitata l’8 agosto scorso a una 58enne residente nell’Isola Bergamasca.

Il fantomatico ispettore

«Mi è arrivato sul telefonino un sms che mi avvisava di un mio bonifico di 5.300 euro, che però sapevo di non avere mai fatto. E di un numero con prefisso 02 che dovevo chiamare per avere delucidazioni. Ho chiamato dicendo subito che quel bonifico io non l’avevo fatto e doveva essere fermato. Ma dall’altra parte mi è stato risposto che la mia banca mi stava truffando, e che la Polizia mi voleva parlare. Ho ricevuto una telefonata da un numero, evidentemente clonato, identico a quello della Questura di Bergamo. La persona si è presentata come ispettore De Angelis e mi ha detto che era in corso un’operazione contro la mia banca e che avrei dovuto collaborare, altrimenti sarei stata indagata».

«Non avrei dovuto fare domande allo sportello e così ho fatto. Poi mi hanno chiesto se volevo “salvare” altri soldi sul conto, per cui mi hanno invitato a fare un secondo bonifico istantaneo di 2.800 euro, tutto quanto avevo»

A quel punto la comunicazione con i truffatori è avvenuta tramite chiamate WhatsApp. La signora inizia ad avere dubbi ma acconsente alla richieste. «Mi hanno detto che dovevo andare subito alla mia banca – continua – e lì fare un primo bonifico istantaneo di 10mila euro su un Iban che ho scoperto essere di una filiale di un istituto di credito spagnolo, a Tenerife (Canarie). Non avrei dovuto fare domande allo sportello e così ho fatto. Poi mi hanno chiesto se volevo “salvare” altri soldi sul conto, per cui mi hanno invitato a fare un secondo bonifico istantaneo di 2.800 euro, tutto quanto avevo. Quindi dovevo andare alla filiale di Bergamo della banca spagnola per ritirare i soldi. Non avevo tempo ma loro insistevano perché andassi subito, altrimenti avrei perso i soldi. Presa dal dubbio ho provato a richiamare i numeri con cui ero stata contattata ed erano stati tutti disattivati».

Oltre al danno economico resta il danno psicologico, la sensazione di impotenza e la paura che altre persone possano cadere vittime della stessa rete di criminali

La 58enne comprende di essere stata truffata, ma ormai è troppo tardi. «Ho fatto denuncia immediata ai carabinieri di Capriate e segnalazione alla banca. A oggi, però, non ho risposte. Oltre al danno economico resta il danno psicologico, la sensazione di impotenza e la paura che altre persone possano cadere vittime della stessa rete di criminali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA