Fare poesia come atto di civiltà, una rassegna a Bergamo

L’INIZIATIVA. Rassegna di sette incontri con autori per la regia di Gabrio Vitali. Si inizia giovedì con le liriche limpide di Nadia Agustoni. In calendario, ad aprile, un dialogo tra Vivian Lamarque e Franca Grisoni.

«Coltivare ciò che ci rende profondamente umani e condividerlo nella lingua della poesia è un atto di civiltà». Guidata da questo motto, l’associazione bergamasca Abitare la poesia presenta, sul finire dell’anno, un programma di sette incontri a cadenza mensile che si estenderanno fino alla prossima primavera.
L’artefice di questa programmazione è soprattutto Gabrio Vitali, che ha risvegliato un nuovo e rinnovato interesse sul valore fondativo della poesia, in particolare dopo la pubblicazione del libro «Poesia che fa civiltà» (Moretti&Vitali, 2024).

Un bilancio appassionato

Nato inizialmente con l’intenzione di fare un bilancio del lungo e appassionato lavoro di critico e di promotore culturale svolto da Vitali, il libro ha invece generato un inaspettato interesse su questo approccio epistemico alla poesia. Con esplicito riferimento al suo lavoro, riprendendo alla lettera il titolo del libro, che mette in relazione stringente la poesia con la civiltà, si sono infatti svolti nel frattempo incontri e convegni in varie città: Brescia, Pistoia, Firenze, Pescia e Faenza.

A Bergamo, grazie a una collaborazione tra la Fondazione Serughetti-Centro la Porta (viale Papa Giovanni XXIII, 30) e la Biblioteca Antonio Tiraboschi (via San Bernardino, 74) che ospiteranno i poeti, si è reso possibile questo nuovo ciclo di incontri in due luoghi prestigiosi di Bergamo.

Il via alla Biblioteca Tiraboschi

Si comincia giovedì 18 dicembre, alle 17.30, alla Biblioteca Tiraboschi, nell’ambito del programma «I giovedì della Boninelli» ideato da Antonella Messina, con Nadia Agustoni, una delle voci più libere e coraggiose della poesia italiana.
Bergamasca, con alle spalle e sulle spalle l’esperienza del lavoro in fabbrica, Agustoni scrive in versi antielegiaci ma potenti, asciutti ma luminosi, libri autenticamente «politici». Così scrive Maria Grazia Calandrone nella prefazione al recente libro di Agustoni «Avrei voluto da giovane solo vivere» (Nino Aragno Editore, 2024): «Ma il sorgere – o risorgere – non riguarda soltanto chi scrive, come sempre in Agustoni, bensì il plurale che si aggira nelle sue pagine limpide, e include quelli che la società ritiene scomodi, o irrilevanti, com’è pure la classe operaia, quasi socialmente morta, nonostante la schiera di vittime del lavoro, spesso nascoste, spesso dimenticate».

Il dialogo con Agustoni sarà condotto da Anna Pezzica, mentre Gabrio Vitali, che nei singoli incontri della rassegna si alternerà alla conduzione con Carmen Plebani e Maurizio Noris, introdurrà la rassegna nel suo insieme.

il 22 gennaio con Laura Corraducci e Monica Guerra, il 5 febbraio con Paolo Fabrizio Iacuzzi e Marco Pellicioli, il 12 marzo con Elena Maffioletti e Giusi Quarenghi, il 2 aprile con Giancarlo Pontiggia e Massimo Migliorati, il 7 maggio con Giancarlo Sissa e Giacomo Trinci

Ecco, intanto, il calendario degli incontri del 2026 che si terranno di giovedì pomeriggio alle 17.30. In Biblioteca Tiraboschi, il 16 aprile, si terrà un dialogo tra due delle voci femminili più amate e riconosciute della poesia italiana, Vivian Lamarque e Franca Grisoni. Nella sede della Fondazione Serughetti-Centro La Porta si terranno tutti gli altri incontri: il 22 gennaio con Laura Corraducci e Monica Guerra, il 5 febbraio con Paolo Fabrizio Iacuzzi e Marco Pellicioli, il 12 marzo con Elena Maffioletti e Giusi Quarenghi, il 2 aprile con Giancarlo Pontiggia e Massimo Migliorati, il 7 maggio con Giancarlo Sissa e Giacomo Trinci.

Dialogo e contrappunto

Gli incontri sono pensati, così spiega Vitali, «come dialogo

e contrappunto fra due autori/autrici sui temi e sulle modalità del loro lavoro poetico e sul rapporto fra la loro poesia e la vicenda contemporanea che stiamo tutti attraversando». «La funzione civile della poesia è la sua essenza originaria – continua Vitali –. La poesia è un atto di con-solazione, cioè di tenere-insieme, di rendere forte insieme, rivolto dal poeta al suo lettore”. Per questo, incontri gratuiti e aperti al pubblico come questi di «Abitare la poesia» sono un’occasione unica di condivisione della poesia, tra poeti e lettori, senza la quale il valore civile non ha sostanza.

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