Quelle intriganti indagini sui delitti all’ora del tè

IL LIBRO. In una York scintillante, l’atmosfera viene turbata da un omicidio: un attore cade a terra stecchito durante una rappresentazione del «Canto di Natale».

C’è chi dice che in tempi incerti i lettori cerchino conforto. E possono trovarlo tra le pagine dei gialli «cosy», in cui i delitti si consumano fra una tazza di tè e una fetta di torta, la giustizia indossa guanti di lana e profuma di biscotti al burro.
Sullo sfondo di «Delitto al mercatino di Natale» (Piemme) di Helen Cox, c’è una York scintillante di luminarie. L’atmosfera viene turbata da un omicidio: un attore cade a terra stecchito durante una rappresentazione del «Canto di Natale». Kitt Hartley - bibliotecaria con il gusto per l’indagine e l’ironia di chi ha letto fin troppi polizieschi - indossa i panni dell’investigatrice e ridà vita a un modello classico, sulle tracce de «La signora in giallo».

Detective particolari

Sulla stessa scia «Misteri, delitti e sale da tè» (Sperling & Kupfer) di Freya Sampson, in cui a trasformarsi in detective sono i membri di un gruppo di lettura. Tra storie vere e inventate, i delitti diventano un pretesto per esplorare una piccola comunità e l’arte della resilienza. Si svolge tra i banchi di un mercatino di Natale «Biscotti, omicidi e profumo di mandorle» (Emons) di Elke Pistor: Annemie Engel, pasticciera, lascia crostate e biscotti per scagionare il fratello, accusato di omicidio.
«Comprensorio Rossolago» (Einaudi) di Chiara Moscardelli, infine, trasferisce il «cosy crime» nella provincia nostrana, intrecciando giallo e commedia romantica. Protagonista Olga Bellomo, tatuatrice curiosa, «addestrata a lottare come un ninja». In questo caso il tè lascia il posto all’ironia, con un sottotesto di malinconia. Il successo dei cosy crime sta forse in questa promessa: che il male, almeno sulla pagina, possa essere affrontato senza cedere al buio, con un gatto accanto e una fetta di torta in forno.

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