Il piacere di leggere / Bergamo Città
Lunedì 22 Dicembre 2025
Il pupazzo di neve, un amico con cui superare il dolore
IL LIBRO. «A volte ci si può sentire come se fosse inverno, perché si ha la neve dentro». Non è facile la vita di Blessing, 10 anni, protagonista de «Il segreto dei pupazzi di neve» (Mondadori) di Simon Stephenson, con illustrazioni di Reggie Brown.
La neve che si accumula per le strade di Londra sembra stringersi anche intorno al suo cuore. Non vuole più andare a scuola perché i suoi compagni la trattano in modo crudele, a casa la mamma sembra aver smarrito la gioia, e l’inverno avvolge tutto in un abbraccio gelido. Poi, una notte, tra i fiocchi che danzano, appare un pupazzo di neve, di nome Albert Framlington.
Ha 600 inverni sulle spalle, un cappello storto e teorie molto personali sul mondo. Parla del «Codice dei Pupazzi di Neve» come di un giuramento antico che lo impegna a «soccorrere ogni bambino in difficoltà». Nasce una bella amicizia, che li porta a vivere mille avventure. Blessing insegna ad Albert a guardare il mondo senza preconcetti, e lui l’aiuta a ritrovare il sorriso. Affrontano i bulli con piani geniali, inseguono Clementine – l’amore segreto di Albert – e sfidano l’inverno stesso, quel mostro che ruba la luce agli occhi della mamma. La magia, qui, non ha bisogno di incantesimi, si nasconde piuttosto nel calore di parole gentili e nella piccola mano di Blessing intrecciata con quella di Albert, che insieme sono capaci di sciogliere nodi invisibili. Stephenson, sceneggiatore pluripremiato di film come «Luca» e «Paddington 2», costruisce la vicenda in modo coinvolgente e divertente, con la tenerezza delle narrazioni natalizie classiche. Albert non è un «grande saggio» che risolve tutto, ma un compagno di viaggio sbadato e poetico, goffo nell’anatomia come nelle convinzioni. Nel cuore della storia c’è quindi una strana coppia di amici che impara insieme a restare umana nel gelo dell’indifferenza. Sotto la leggerezza dei dialoghi e la neve che cade incessantemente, affiora un tema serio: la fragilità familiare e la depressione di un adulto vista dagli occhi di una bambina. Stephenson sfiora l’argomento con pudore, evitando gli eccessi didascalici, e lascia che sia Blessing - con la sua capacità di resistere - a suggerire che il dolore può essere affrontato (e superato) con gli strumenti e gli aiuti giusti. È in questo equilibrio tra empatia e ironia che il libro trova la sua forza più autentica.
Le illustrazioni di Reggie Brown danno un tocco delicato alla storia. I capitoli sono brevi, perfetti per essere letti ad alta voce, prima di dormire. Sullo sfondo c’è una promessa: anche l’inverno più lungo prima o poi finisce, e a volte basta un amico di ghiaccio per ricordarci che dentro ognuno c’è un piccolo sole in attesa di accendersi.
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