Ponti di ascolto e rispetto contro la violenza

I LIBRI. Tra le mura di casa, sotto il velo degli affetti, si intrecciano ombre e fragilità, e la violenza si rivela spesso con passi silenziosi, segnando relazioni sospese tra amore e dolore.


Ne «La distanza che ci unisce» (Mondadori) di Anna Tiziana Torti e Lorenzo Greco, il racconto parte da una storia reale: madre e figlio si confrontano con la sofferenza che li intrappola in un legame tossico, di paura e dipendenza affettiva. È un cammino di smarrimento ma anche di coraggio, un abbraccio fragile che cerca la luce nel buio. Chiedere aiuto diventa il primo passo verso la speranza, e il punto finale è una possibilità di rinascita. Un messaggio potente e delicato di comprensione e sostegno per chi vive situazioni difficili senza avere, a volte, il coraggio di chiedere aiuto. 


«Non sono tua»

Può una relazione d’amore trasformarsi in una gabbia? Lo racconta «Non sono tua» (Feltrinelli) di Emanuela Da Ros, attraversando le inquietudini e i dubbi dell’adolescenza. La protagonista Margherita si perde tra amicizie spezzate e legami soffocanti, scoprendo quanto l’affetto possa diventare - in modo subdolo - anche prigionia. Una riflessione profonda sulla qualità e il senso dei sentimenti.

« Chiedimi se lo voglio »

Infine, «Chiedimi se lo voglio» (Erickson) di Caterina di Chio si propone come guida gentile e competente per orientarsi nel delicato tema del consenso, insegnando a riconoscere, ascoltare e costruire relazioni basate su libertà e rispetto reciproco. Un invito a esplorare il rispetto di sé e degli altri, tra storie che accendono la luce su sfumature spesso invisibili della violenza. Ogni testo risuona come un invito a non tacere, a prendersi cura dei segnali d’allarme, a intrecciare ponti di ascolto dove la distanza rischia di diventare silenzio.

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