Briantea, semafori addio: al maxi incrocio ci sarà una rotatoria

Ponte San Pietro. Per risolvere l’intersezione «Zecchetti», un milione dal Comune, gli altri 200mila dalla Provincia . Il sindaco : «Un accordo storico dopo decenni di ipotesi».

È uno degli snodi viabilistici principali non solo di Ponte San Pietro, ma della stessa Briantea. E non di rado diventa teatro di lunghi incolonnamenti, che causano disagi a pendolari e studenti che passano da quelle parti. Ora però per il cosiddetto «incrocio Zecchetti» si preparano cambiamenti importanti.

È stato infatti completato lo studio di fattibilità per decidere come intervenire sulla complessa intersezione, e la soluzione individuata dai progettisti (il Centro Studi Traffico di San Donato Milanese, con l’ingegner Massimo Percudani) è quella di una grande rotatoria, del costo stimato di 1,2 milioni di euro. Un milione lo metterà il Comune di Ponte San Pietro, con una variazione di bilancio che dovrebbe essere discussa a breve, mentre altri 200mila euro, novità proprio di questi giorni, arriveranno dalla Provincia. Via Tasso ha infatti deciso di destinare a questo progetto uno quota dei quasi 2,5 milioni di euro ricevuti dalla Regione in relazione ai sovracanoni delle grandi derivazioni idroelettriche. Fondi che possono essere investiti solo, appunto, in località dove sono presenti queste derivazioni, e Ponte San Pietro è tra di esse.

Per capire la complessità dell’incrocio, basta elencare le vie che qui si intersecano: la Sp 342 Briantea, viale Italia, via Sant’Anna, via San Clemente, via Donizetti, via Santa Lucia. «È il principale snodo viabilistico di Ponte San Pietro – riassume il sindaco Matteo Macoli –. Già l’anno scorso avevamo stanziato i fondi per avviare la progettazione, che si è sviluppata con analisi molto dettagliate sui flussi di traffico: si è lavorato di fino per capire quale fosse l’intervento migliore, valutando varie ipotesi».

L’analisi della situazione del traffico

Lo studio del traffico ha mostrato che nell’ora di punta mattutina, tra le 7,30 e le 8,30, si registra il passaggio di oltre 2.400 veicoli che impegnano l’incrocio nelle varie direzioni (la parte del leone la fa ovviamente la Briantea, con oltre 1700 veicoli). Cresce ulteriormente la circolazione nell’orario «clou» serale tra le 17 e le 18, quando si è rilevato il passaggio di oltre 2.600 mezzi. Uno scenario in cui si producono «frequenti episodi di sofferenza» per la circolazione sulla Briantea, ma code si notano anche su via San Clemente.

La relazione tecnica evidenzia come «gli attuali impianti semaforici non possano avere la potenzialità necessaria a garantire un miglioramento significativo delle condizioni di circolazione». Poco efficace è stata ritenuta anche l’ipotesi di eliminare alcune svolte e attraversamenti, scelta che causerebbe una «frattura» interna al territorio di Ponte San Pietro. Ergo, la soluzione individuata è quella di una grande rotatoria, che dovrebbe passare anche tra i varchi del vicino sovrappasso ferroviario. Senza toccare i manufatti esistenti, e andando a interessare anche la viabilità comunale. «Si è lavorato inoltre per garantire i flussi ciclopedonali nelle varie direzioni, abbattendo anche alcune barriere architettoniche», aggiunge il sindaco.

A scendere maggiormente nel dettaglio sarà il progetto definitivo, affidato agli stessi professionisti. «Cambiare finalmente volto al principale snodo viabilistico di Ponte San Pietro, in ingresso e in uscita con nuovi svincoli e l’eliminazione dei semafori, era il sogno nel cassetto del nostro programma di mandato – commenta il primo cittadino –. Gli obiettivi sono quindi quelli, da una parte, di garantire una migliore fluidità del traffico che faccia risparmiare tempo prezioso agli automobilisti tutelando al contempo pedoni e ciclisti e, dall’altra, mettere fine a quelle lunghissime code che generano anche un considerevole inquinamento atmosferico. Dopo decenni di varie ipotesi si tratta di un accordo storico: nei prossimi mesi si procederà per concretizzarlo». «Si interviene su un incrocio da sempre problematico, con un semaforo che causa lunghe code», concorda il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi.

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