Isola senza treni per 3 anni: studenti verso il Lecchese

TRASPORTI. Gli effetti del maxi cantiere che causerà la sospensione della circolazione tra Bergamo e Ponte San PietroDa Presezzo l’appello della dirigente del «Maironi»: se ci saranno più iscrizioni, troveremo il modo per tenere tutti

L’intenzione è quella di non creare altri disagi alle famiglie. Con la consapevolezza che l’interruzione, per i prossimi tre anni, della tratta ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo possa incidere sulla scelta di una scuola piuttosto che un’altra, le scuole del territorio stanno valutando soluzioni che permettano di accogliere il maggior numero di studenti possibili.

Le alternative

È il caso dell’istituto superiore «Maironi da Ponte», a Presezzo, quello che, insieme al «Betty Ambiveri», potrebbe subire le ripercussioni maggiori. Piuttosto che trovarsi a fare i conti con bus sostitutivi, alzatacce e lunghi viaggi nel traffico per arrivare in città, diverse famiglie stanno infatti indirizzando i propri figli verso scuole, altrettanto valide, del territorio, ma che potrebbero rischiare il collasso: «Aspettiamo di vedere i numeri prima di preoccuparci – dichiara la dirigente scolastica del “Maironi”, Maria Emilia Gibellini –. La nostra idea è comunque di accettare tutti gli iscritti dell’ambito Isola, per evitare il più possibile il disagio dovuto al sicuro intasamento della viabilità verso Bergamo. Valutati i numeri, se dovesse essere necessario verificheremo possibili soluzioni, a partire dalla rotazione delle aule. Se ciò non bastasse, avvierò interlocuzioni con la Provincia e i Comuni vicini per reperire altri spazi. Ritengo sia più utile alla collettività cercare soluzioni che consentano di accettare tutte le iscrizioni del territorio, piuttosto che gravare ulteriormente sulla viabilità, già congestionata, dirottandole su Bergamo».

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«Le famiglie ci chiedono informazioni e anche noi non siamo in grado di rispondere – interviene il sindaco di Presezzo e consigliere provinciale, Paolo Alessio –. Le famiglie hanno bisogno di capire per organizzarsi. Non c’è più tempo. Il 5 la linea chiude e partono i lavori. C’è preoccupazione. Nell’incertezza e piuttosto che trovarsi a fare i conti con tre anni di disagi, ancora non quantificabili, diverse famiglie che dovevano iscrivere i figli in prima superiore hanno deciso anche per scuole del Meratese e del Lecchese. Credo che questo ci faccia comunque capire l’importanza, più in generale, di dislocare le scuole superiori sul territorio provinciale».

I bus sostitutivi

Al momento quel che è certo è che Trenord metterà a disposizione bus sostitutivi da Ponte a Bergamo, ma non si sa ancora dove questi pullman arriveranno. Altri mezzi partiranno direttamente dalle stazioni della Carnate-Bergamo, quindi, per la nostra provincia, Calusco d’Adda, Terno d’Isola e, appunto, Ponte San Pietro, e della Lecco-Bergamo, che vuol dire Cisano, Pontida e Ambivere-Mapello. La speranza, comunque, è di arrivare al dunque nella riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica in programma mercoledì in prefettura. Intanto cresce la preoccupazione dei pendolari e delle famiglie degli studenti che, da settembre a oggi, si sono già trovati «quasi quotidianamente a fare i conti con ritardi, treni soppressi e convogli dimezzati».

I 430 membri del gruppo whatsapp «Problemi con Trenord» nelle scorse settimane avevano scritto al prefetto di Bergamo, Giuseppe Forlenza, chiedendo di prodigarsi affinché non venga interrotto il servizio di trasporto ferroviario tra le stazioni di Bergamo e Ponte almeno nelle tre fasce orarie di maggiore affluenza – mattino presto, primo pomeriggio e preserale – tutelando la sicurezza dei lavoratori con l’organizzazione di turni di lavoro e pause in concomitanza del transito dei treni. «Non abbiamo ricevuto alcuna risposta – racconta Sonia Ravasio, del gruppo whatsapp “Problemi con Trenord” – ma abbiamo apprezzato che il prefetto si sia interessato sul fatto che anche le famiglie fossero rappresentate alla riunione. Non capiamo invece come il fatto di assecondare la nostra richiesta possa far slittare i tempi di chiusura del cantiere. Non si riesce a riorganizzare i turni di lavoro in modo da recuperare il tempo delle pause? Parliamo di mezz’ora al mattino, al pomeriggio e la sera». Intanto, a meno di un mese dai lavori, nessuno si sarebbe ancora preoccupato di capire quanti siano gli studenti interessati dall’interruzione della linea e quali gli istituti che devono raggiungere: «Già a fine ottobre il Coor.Co.Ge Bergamo era pronto, con la collaborazione di Ufficio scolastico provinciale e scuole, a inviare un questionario alle famiglie – conclude Ravasio –. Trenord è intervenuta dicendo che si sarebbe fatta carico di un sondaggio capillare. A meno di un mese dai lavori, stiamo ancora aspettando».

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