Zaccaria, nei video la corsa verso il bus

L’INCIDENTE. Nei filmati la dinamica: i 30 secondi dall’uscita dalle Autolinee con gli amici all’investimento mortale. Il tentennamento sul marciapiede quando il pullman è fermo, poi lo scatto risultato fatale. Sul mezzo 10 persone.

Trenta drammatici secondi. Gli ultimi della giovane vita di Zaccaria Belatik, il diciannovenne di Brembate morto domenica mattina in piazzale Marconi, investito da un autobus della linea 8 dell’Atb che avrebbe voluto prendere con gli amici. La polizia locale ha potuto ricostruire con estrema certezza la dinamica dell’incidente grazie alle numerose riprese delle telecamere della zona, tra piazzale marconi e le autolinee. Proprio dal terminal delle Autolinee Zaccaria e i suoi due amici con cui si era trovato in città un’oretta prima, il ventenne suo omonimo Zaccaria e il diciassettenne Yassine, tutti nati in Italia da famiglie marocchine, si incamminano verso la fermata dell’8, sul lato della stazione ferroviaria.

I video ripresi dalle telecamere

Una telecamera riprende questa uscita alle 8,38 e 20 secondi. Da un’angolatura si vedono i due amici attraversare la strada a piedi, mentre alla loro destra arriva l’autobus che si ferma alla pensilina dall’altra parte della strada, quella che in pochi secondi raggiungono. Zaccaria Belatik, che indossa una tuta blu, li segue qualche attimo dopo, proprio quando vede che il bus che di lì a poco l’avrebbe travolto mortalmente si è fermato. A quel punto prende il suo monopattino e attraversa la strada. I due amici si fermano sotto le piante al centro del grande marciapiede, a pochi metri dall’aiuola. Zaccaria, avendo il monopattino, imbocca la strada sulla sinistra, quella di fronte al capolinea del tram. Raggiunge quindi dalle spalle l’altro Zaccaria e Yassine e i tre sostano per qualche secondo – 6 per la precisione – nei pressi delle piante.

L’amico Yassine ha poi raccontato che in quel frangente si sarebbero detti che per il primo tram per andare in Borgo Palazzo a fare colazione in un bar marocchino avrebbero dovuto aspettare 10 minuti e che forse sarebbe stato meglio prendere proprio quel pullman a pochi metri da loro: l’8, già lì alla fermata. Che, però, chiude le porte e riparte verso la rotondina di via Bono. È in quel momento che i tre scattano per cercare di avvertire l’autista di fermarsi e farli salire: «Zaccaria ha detto che sarebbe andato avanti lui che, con il monopattino, avrebbe percorso più rapidamente quei pochi metri. In realtà riesce a spingerlo a mano, ma è il primo ad arrivare più vicino al pullman, che lo travolge urtandolo nella parte anteriore destra. Sono passati solo 30 secondi da quando Zaccaria Belatik aveva attraversato la strada. L’altro Zaccaria si salva per pochi centimetri: sotto choc, poco dopo sarebbe scappato via dal luogo dell’incidente, venendo rintracciato dai carabineri.

Quando ha investito Zaccaria, l’autista stava presumibilmente guardando alla sua sinistra, nello specchietto laterale, visto che il bus si stava reimmettendo nella carreggiata, uscendo dalla corsia dedicata alla fermata di piazzale Marconi, e non si è accorto dei due giovani che gli venivano incontro perché li aspettasse. Non essendoci dubbi su quanto accaduto, non sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Zaccaria, già restituito ai familiari. Ieri sono stati posti dei fiori nel punto in cui è stato investito.

La nota dell’Atb

Sull’autobus numero 8 c’erano 10 passeggeri e ieri Atb ha diramato una nota sull’accaduto: «A seguito del tragico evento avvenuto ieri in stazione, Atb tiene a segnalare che ogni giorno i propri conducenti svolgono il servizio in strada con professionalità e rigore ed esprime la propria vicinanza all’autista in questo momento così delicato. L’azienda, fin dai primi istanti, sta collaborando con le autorità per la ricostruzione puntuale dei fatti», anche mettendo a disposizione le riprese delle telecamere installate sull’autobus.

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