Alcol nel sangue: anche poco è sufficiente per alzare i rischi

L’ESPERTO. Fino a un tasso alcolemico di 0,5 il pericolo di fare un incidente è doppio rispetto a chi non ha bevuto.

È in discussione in questi giorni in Parlamento la revisione del codice della strada con l’inasprimento delle sanzioni per chi guida sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Il Codice attuale prevede già tra i reati sanzionati quello della guida in stato di ebbrezza alcolica, troppo spesso causa (o una delle cause) di incidenti stradali, anche mortali. Ne parliamo con Liliana Praticò, medico del Servizio Dipendenze (SerD) di Bergamo dell’Asst «Papa Giovanni XXIII» e componente specialista alcologo della Commissione medica locale per le patenti di guida.

Dottoressa Praticò, quanto è diffuso questo reato?

«Decisamente troppo. Le stime ci dicono che sul territorio dell’Unione Europea ogni anno muoiono circa 10.000 persone in incidenti stradali legati all’alcol. È la prima causa di morte nella fascia d’età 18 - 24 anni. Nel 2021 in Italia l’Istat ha calcolato che in più di un incidente con feriti ogni dieci (10,6%), le forze dell’ordine hanno trovato almeno uno dei guidatori in stato di ebrezza».

Quali sono i limiti di alcol consentiti dal «palloncino» quando siamo al volante?

«L’etilometro in dotazione alle Forze dell’ordine misura l’alcolemia, la concentrazione di alcol nel sangue, che deve essere inferiore a 0,5 grammi per litro di sangue. Questo non vale per i

neopatentati (meno di 3 anni), per i minori di 21 anni, per i conducenti che esercitano professionalmente attività di trasporto e per chi è in terapia con farmaci psicoattivi. Per queste categorie è prevista l’assoluta astensione, con un valore pari a zero».

In pratica, quanti bicchieri di vino o di birra è possibile bere?

«Sono tanti i fattori che influiscono sulla misurazione. A digiuno l’assorbimento di alcol è più rapido. Il “bevitore occasionale” ha una capacità di metabolizzare l’alcol inferiore rispetto a quello regolare. Anche età, sesso ed appartenenza etnica influenzano il patrimonio genetico di un individuo e nello specifico quello relativo agli enzimi per metabolizzare l’alcol. Si stima che ad un uomo del peso di circa 70 kilogrammi a digiuno siano necessari 2 bicchieri di vino per raggiungere un’alcolemia di 0,5. Per una donna di circa 60 kilogrammi può essere sufficiente un bicchiere».

Se i valori di alcol nel sangue sono inferiori ai limiti, il rischio non c’è. È corretto?

«No, il rischio con l’alcol non è mai del tutto assente, anche senza che il guidatore se ne renda conto. La vista è alterata (riduzione del campo visivo, minore capacità di adattamento dal buio alla luce e viceversa, visione sfocata). Anche la concentrazione, i tempi di reazione, la capacità di giudizio e la valutazione dei rischi subiscono alterazioni. Fino ad un tasso alcolemico di 0,5 il rischio che io provochi un incidente è circa il doppio rispetto a chi non ha bevuto. Ma con un valore di 1,5 il rischio per un guidatore esperto, cresce in modo esponenziale fino a diventare quasi 25 volte superiore rispetto a chi ha un tasso pari a zero. Per i neopatentati la mancanza di esperienza è un ulteriore elemento di rischio».

Se si è bevuto, quanto bisogna aspettare prima di mettersi alla guida?

«Non è possibile dare indicazioni certe. Si considera necessaria un’ora per eliminare un’unità alcolica, cioè un bicchiere di vino da 125 ml, una birra da 330 ml a bassa gradazione o un bicchierino di superalcolico».

Quali sono le conseguenze oggi se si superano i limiti indicati dal codice della strada?

«Esistono 3 classi di rischio sulla base di alcuni criteri. Rischio basso (classe 1, alcolemia tra 0,5 e 0,8), rischio medio (classe 2, alcolemia tra 0,8 e 1,5), rischio alto (classe 3, alcolemia oltre 1,5 oppure superiore a 0,5 ma associato ad uso di sostanze oppure ancora rifiutando di sottoporsi ad alcol test). Quando si viene fermati con un alcol test positivo la patente viene ritirata e sospesa per un periodo di tempo che attualmente va da un minimo di 3 mesi a un massimo di 2 anni. Per riavere la patente è necessario sottoporsi alla valutazione della commissione medica locale in cui è presente anche un medico specialista in alcologia. Se uno dei due esami richiesti dalla commissione (prelievo di sangue e capello) supera i livelli consentiti, la persona è considerata non idonea e non può riavere la patente. A fronte di esami nella norma, la durata del percorso in commissione patenti può durare un anno e mezzo per chi è in classe 1, fino ai tre anni e mezzo per chi è in classe 3».

Esistono delle cure specifiche per smettere di bere?

«Sì e sono molto efficaci. Purché ci si rivolga al servizio specialistico, dove si valutano gli elementi (fisici, psicologici sociali) che possono essere causa o conseguenza della dipendenza. Bisogna considerare che occorre tempo, come per tutte le strategie terapeutiche. Sarebbe infine auspicabile il supporto e il coinvolgimento dei familiari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA