Assicurazioni comprate via web, scoperta una rete di truffatori

ROMANO. L’indagine, estesa in tutta Italia, è partita dalla segnalazione di una signora fermata con tagliando irregolare. La polizia locale della Bassa orientale ha denunciato un 29enne e bloccato il conto corrente con cui venivano incassati i soldi delle vittime.

Sono almeno 12 le persone truffate in meno di due mesi in tutta Italia, a Milano, Olbia, Osimo, Venezia e in alcuni comuni della nostra provincia con false assicurazioni auto, per un valore di oltre trentamila euro. Fino all’intervento della polizia locale del distretto della Bassa orientale di Romano che, dopo la denuncia di una signora truffata, è riuscita a identificare uno degli autori e a bloccare il conto corrente con cui venivano incassati i soldi dei truffati. L’uomo, classe 1994, di Napoli, già con precedenti in materia, è stato denunciato a piede libero per truffa, sostituzione di persona e falsa identità.

Le indagini sono ancora in corso per identificare eventuali complici e avvisare altre eventuali vittime della truffa. Come la donna che ha denunciato a Romano: fermata dalla polizia locale in un comune della Bergamasca, è risultata priva di assicurazione auto valida nonostante avesse pagato il premio. Il certificato di assicurazione è risultato falso e si è trovata l’auto sequestrata come previsto dalla normativa, una multa da 800 euro e le spese del carro attrezzi per la rimozione e il trasporto in deposito autorizzato del mezzo. Il sistema truffaldino scattava quando l’automobilista si collegava ai siti legali che propongono assicurazioni on line con comparazione dei prezzi. Subito dopo veniva contattato da un sedicente assicuratore che proponeva un ulteriore sconto del 10% sulla polizza se immediatamente sottoscritta.

Fatto il bonifico, arrivava il certificato di assicurazione falso. I bonifici finivano su un conto corrente aperto on line, intestato a una persona, ignara, di cui si era usata l’identità. Il risultato erano veicoli in circolazione privi di assicurazione valida. Commenta il comandante della polizia locale, Arcangelo Di Nardo: «È un’indagine certosina e ancora in corso per certi aspetti. Consiglio a chi vuole sottoscrivere un’assicurazione on line di osservare che l’indirizzo email delle compagnia assicurativa non finisce mai con @gmail, tanto per fare un esempio. Inoltre i bonifici per pagare il premio non sono mai intestati a una persona, ma sempre a una compagnia, a un’azienda del settore».

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