
Ferì l’uomo che minacciava il figlio a Romano: non si esclude la legittima difesa
LA VICENDA. Indiano di 45 anni denunciato per lesioni: ha colpito con una roncola il pregiudicato che puntava la pistola a 2 studenti.
Al momento è indagato a piede libero per lesioni aggravate. Ma la sua posizione potrebbe alleggerirsi. Il pm Fabio Magnolo sta facendo accertamenti approfonditi sulla dinamica dell’episodio e non è escluso che possa entrare in gioco la scriminante della legittima difesa, che scagionerebbe il 45enne indiano intervenuto mercoledì mattina per neutralizzare un rapinatore intento a minacciare con una pistola (risultata una scacciacani) il figlio e un amico. Il malvivente, un 47enne italiano pluripregiudicato di Fontanella, è in cella in attesa dell’interrogatorio di convalida.
La dinamica di quanto accaduto
Tutto è iniziato intorno alle 7.30 sul pullman che portava per lo più studenti agli istituti scolastici superiori di Romano. Il ragazzo indiano e l’amico sono saliti sul bus all’altezza del paese della Bassa orientale dove vivono.
Il 47enne, salito a Fontanella, li ha avvicinati e ha intimato ai due di consegnare soldi e cellulari. Per essere più convincente ha estratto la pistola, priva del tappino rosso, cercando di non farsi notare dagli altri studenti che affollavano il mezzo pubblico. Ma qualcuno ha capito e presto sul pullman sono cominciate a circolare agitazione e paura. Approfittando di un momento di distrazione del 47enne, il ragazzino indiano è riuscito a chiamare col telefonino il padre che lavora in un’azienda agricola di Romano.
Quando il bus è arrivato nei pressi della stazione dei bus a Romano si sono precipitati tutti fuori. Anche il 47enne, che ha continuato a tenere sotto tiro i due studenti. Ma è arrivato il 45enne che, vedendo il figlio e l’amico minacciati con una pistola, si è scagliato contro il malvivente. Durante la colluttazione l’ha ferito in modo non grave al braccio. Subito dopo sono intervenuti gli agenti della polizia locale e i carabinieri che hanno arrestato il rapinatore.
La reazione del padre del ragazzo minacciato
È il momento in cui l’uomo vede il figlio minacciato con la pistola, la scena chiave per inquadrare le eventuali responsabilità del 45enne. Non poteva sapere che l’arma fosse innocua, poiché che era priva di tappino rosso. E così, se si dimostrerà che ha percepito un pericolo reale per il figlio, allora scatterebbe la legittima difesa. Diversamente, se risulterà che i ragazzini non erano sotto il tiro della pistola e che il padre ha agito per vendetta o per frustrazione, il 45enne resterebbe indagato.
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