
Interporto, Msc si sfila: e ora si muove Verdello
OPERE. La multinazionale fuori dalla società proponente per Cortenuova. A maggio l’ultima riunione tra enti. Gandolfi: «Nel frattempo passi avanti».
Rispunta l’ipotesi Verdello per un nuovo scalo merci provinciale. Fondamentale per la sua realizzazione sarebbe l’utilizzo del raccordo ferroviario che serve la Dalmine-Tenaris e che è collegato alla stazione di Verdello-Dalmine. Con la Dalmine-Tenaris il Comune ha già avviato delle interlocuzioni e sulla questione nei prossimi giorni è previsto un incontro con l’assessore regionale alle Infrastrutture Claudia Terzi.
La notizia è emersa nel giorno in cui il Gruppo Vitali ha reso nota l’uscita della multinazionale Msc dalla società Cortenuova Freight station, proponente della costruzione di un interporto a Cortenuova, nella frazione di Santa Maria del Sasso. Msc non ha mai rilasciato, e non l’ha fatto nemmeno ieri, alcuna dichiarazione sull’operazione che, a questo punto, secondo il Gruppo Vitali è da ritenersi chiusa. «Esclusivamente però per quanto riguarda l’interporto che sarebbe stato realizzabile solo con Msc – sostengono dal gruppo –. Siamo comunque disposti a impegnarci». Per esempio per un progetto meno impattante, come potrebbe essere uno scalo merci.
La prima ipotesi 10 anni fa
Circa dieci anni fa, Verdello era stata la prima ipotesi alternativa all’ex scalo merci provinciale di Bergamo ormai chiuso dal 2023. All’interno di una piattaforma di circa 20mila metri quadrati da dotare di cinque binari (due con lunghezza utile di 185 metri, due di 218 metri e uno di 255) si sarebbero dovuti trasferire gli operatori Lotrafer e Cisaf . Quest’ultimi, insieme a Provincia, Regione, Rfi, Confindustria e Comune erano arrivati a sottoscrivere un protocollo d’intesa che avrebbe dovuto essere propedeutico a un accordo di programma. Al quale, però, non si è mai arrivati per l’opposizione di Levate, contraria al passaggio nei suoi confini della viabilità di collegamento.
«Il raccordo ferroviario che collega la nostra stazione alla Dalmine-Tenaris – spiega il sindaco di Verdello, Fabio Mossali – è sottoutilizzato. Per questo motivo abbiamo ritenuto necessario avviare un confronto su un suo possibile potenziamento nell’ambito di una riqualificazione della zona nord del paese. Si tratta di un progetto in fase embrionale. Dalmine-Tenaris ha espresso interesse a discuterne. Ora dobbiamo confrontarci con la Regione». Regione che da aprile è anche seduta a un tavolo con Provincia, Rfi, Sistemi Urbani, ministero delle Infrastrutture e Comune di Cortenuova, per individuare il tipo di infrastruttura logistica di cui la Bergamasca ha bisogno.
La Provincia in campo
Via Tasso dal canto suo ha sempre ritenuto fondamentale la realizzazione di almeno un nuovo scalo merci. L’ultima riunione del tavolo risale a maggio: «Da allora non abbiamo più avuto alcuna convocazione» sostiene il sindaco di Cortenuova Ambrogio Falchetti.
Nonostante ciò, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi spiega che «nel frattempo dei passi avanti sono stati fatti. Al riguardo, però, è necessario mantenere il riserbo». Tutta la questione è seguita da vicino dagli operatori Lotrafer e Cisaf che, saltata dieci anni fa l’ipotesi Verdello, speravano andasse in porto almeno Cortenuova: «Nessuno ci ha informato – spiega il titolare di Cisaf, Andrea Callioni – sull’uscita di scena di Msc. E non siamo stati coinvolti in nessun possibile progetto per la realizzazione di un’infrastruttura logistica più piccola di un interporto. Siamo comunque disposti a discuterne».
Sulla questione ieri è intervenuto anche il sindacato Uil Lombardia, che si esprime positivamente «sulla valenza progettuale che avrebbe un interporto inteso come punto di forza per l’intero territorio poiché potrebbe generare grande attrattività per l’intero mondo dei trasporti e della logistica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA