Lite tra ambulanti alla Fiera della caccia: arresto convalidato per tentato omicidio

OSIO SOTTO. Dopo l’interrogatorio del gip il 32enne è ai domiciliari. Si attende di conoscere la versione del 52enne di Osio Sotto accoltellato nel Bresciano.

È fuori pericolo ma non è ancora in grado di parlare l’ambulante 52enne di Osio Sotto che domenica 14 settembre è stato accoltellato da un altro venditore alla Fiera della Caccia di Gussago, nel bresciano, per una discussione nata tra le bancarelle . L’uomo è stato aggredito anche con due diversi coltelli, oltre che con calci e pugni, e ha riportato diverse ferite alla testa, la perforazione di un polmone e una doppia frattura alla mandibola. Lo staff medico della Rianimazione dell’ospedale Civile di Brescia lo ha operato e stabilizzato, ma prima di poter lasciare spazio agli ulteriori interventi al volto, è necessario escludere completamente il rischio di conseguenze dalle ferite al petto e quindi l’ambulante non è ancora in grado di parlare.

In attesa di ascoltare la versione del 52enne

Il suo racconto sarà determinante per i carabinieri di Gussago, che stanno conducendo l’indagine. Nella giornata di mercoledì 17 settembre infatti il 32enne, residente nel milanese ma domiciliato in provincia di Bergamo, che ha alle spalle precedenti anche per rapina, seppure piuttosto indietro negli anni, è stato sentito dal gip per l’interrogatorio di convalida in carcere a Brescia. L’uomo ha spiegato di essersi difeso da una aggressione: secondo la sua versione il 52enne bergamasco, che vende aspirapolveri, lo avrebbe accusato di volergli rubare il lavoro e i clienti, e solo dopo ripetute provocazioni il 32enne avrebbe perso il controllo. Una versione che per il momento non ha convinto il giudice (il 32enne era armato e il 52enne a mani nude), che ha convalidato l’arresto e mantenuto l’accusa di tentato omicidio. Per il 32enne, però, sono stati disposti i domiciliari.

Alla luce di queste dichiarazioni, risulta ancora più importante per chi indaga avere anche la versione della vittima, dato che molti dei testimoni hanno assistito solo alle fasi finali, e più cruente, della lite. E i carabinieri devono ancora fare piena chiarezza su come, e da chi, sia cominciata. Quello che è certo è che la punta del coltello si è fermata a pochi millimetri dal cuore del 52enne. Millimetri che hanno fatto la differenza.

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