Martinengo, trasferita in ospedale la donna che ha ucciso il marito. Convalidato l’arresto

IL DRAMMA. Caryl Menghetti, che giovedì ha accoltellato il marito Diego Rota nella loro villetta, è nel reparto di Psichiatria del «Papa Giovanni». Non è stata interrogata perché è sottoposta a una terapia e si è ritenuto che la lucidità non fosse garantita, sarà sentita quando le sue condizioni saranno valutate idonee per sostenere un interrogatorio.

È stata trasferita nel reparto di psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, Caryl Menghetti, la quarantacinquenne arrestata la sera di giovedì 25 gennaio dopo aver ucciso a coltellate il marito Diego Rota, 55 anni, nella loro villetta di Martinengo. Lunedì 29 gennaio l’arresto è stato convalidato dal gip Riccardo Moreschi. Il giudice ha deciso sulla base degli atti dell’indagine condotta dai carabinieri e coordinate dal pm Laura Cocucci e sulle argomentazioni proposte dal difensore Fabrizio Bosio del foro di Cuneo. La donna non è stata interrogata perché, essendo sottoposta a una terapia che prevede la somministrazione di sedativi, è stato ritenuto che la lucidità dell’arrestata non fosse garantita. Verrà sentita più avanti, quando le sue condizioni di salute saranno ritenute idonee per sostenere un interrogatorio. Martedì 30 gennaio è invece in programma l’autopsia.

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Le motivazioni dell’omicidio potrebbero essere legate a un disagio psichico della donna, che si era già manifestato tre anni fa ed era emerso in modo preoccupante anche giovedì 25 gennaio. Quel giorno Caryl Menghetti era stata accompagnata dal marito al Pronto soccorso di Treviglio perché in preda a delirio: sosteneva anche che il coniuge fosse coinvolto in un giro di pedofilia, promettendo di ucciderlo qualora fosse stato vero. Dopo una prima visita era stata trasferita in Psichiatria, dove avevano accertato l’atteggiamento psicotico, quindi dimessa. Anche sull’aspetto sanitario sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti.

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