Ospedale di comunità, lavori a Calcinate per i 20 posti letto: ad agosto il traguardo

SANITÀ. Il servizio sarà realizzato al secondo piano del «Passi»: un investimento da 2,1 milioni. Locati: la mission è l’accoglienza dei pazienti fragili e cronici.

Prevenire i ricoveri inappropriati e gli accessi in Pronto soccorso, stabilizzare e accompagnare il paziente verso il domicilio o altre soluzioni di lungodegenza. Sono queste le principali funzioni dell’Ospedale di comunità di Calcinate, che sarà pronto a fine agosto 2024 grazie a un investimento Pnrr pari a 2.110.000 euro. «L’ospedale di comunità – sottolinea il dottor Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bergamo Est – è un modello organizzativo che favorisce la presa in carico: si tratta di un approccio multiprofessionale che affida alle infermiere e agli infermieri una funzione di case-manager. I pazienti sono persone clinicamente stabili, ma con necessità assistenziali elevate non gestibili a domicilio».

Rete di cure

Il nuovo Ospedale di comunità verrà realizzato all’interno del secondo piano dell’ospedale «Francesco Maria Passi» di Calcinate unitamente alla Casa della comunità, che sarà localizzata al piano terreno, e si inserirà in una rete di cure di prossimità molto ampia che prevede la stretta interconnessione fra servizi specialistici ospedalieri, servizi sociosanitari, Case di comunità, cure domiciliari, Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e hospice. «Stiamo parlando di una tipologia assistenziale – spiega – che prevede cure personalizzate in un contesto comunitario, dove la relazione con i famigliari e i caregiver è molto importante. Lo scopo è mettere l’accento sulle prestazioni complessive, garantendo una filiera di attività, in aggiunta alla fase acuta e subacuta del malato». Gli interventi strutturali del progetto sono già partiti e consentiranno di realizzare 20 nuovi posti letto nel rispetto dell’architettura attuale dell’edificio, complanare all’area dei subacuti di 30 posti letto. La ristrutturazione degli spazi consegnerà così al territorio un servizio nuovo e all’avanguardia con i bisogni emergenti.

Mission per le famiglie

«L’Ospedale di comunità – conclude Locati –, rappresentando un completamento nella filiera dei servizi, ha la mission di sostenere le famiglie nell’accogliere i pazienti fragili e cronici. In particolare, quelli interessati dalla perdita recente delle funzioni basilari della vita quotidiana che ne compromettono l’autonomia. Si tratta di pazienti che necessitano di sorveglianza clinica e di assistenza infermieristica per un periodo di tempo funzionale al rientro al domicilio».

Medicina territoriale

Un nuovo servizio, quello svolto dall’Ospedale di comunità, che sarà quindi importante supporto per la medicina di territorio. «È un risultato importante – dichiara Gabriele Cortesi, presidente della conferenza dei sindaci Bergamo Est – perché questa è certamente una delle risposte che Stato e Regione hanno messo in campo per fronteggiare i problemi della medicina territoriale, di cui la crisi pandemica ha messo in luce la grande sofferenza. Credo che il quadro generale tra Ospedale di comunità e Case di comunità che si sta concretizzando sul territorio dell’Asst Bergamo Est offra una risposta significativa di cui auspico i cittadini possano godere ben presto dei risultati. Sottolineo anche che l’impegno e la collaborazione tra Asst e Conferenza dei sindaci sono stati importanti ma hanno prodotto un risultato decisamente proficuo di cui come amministratori siamo davvero molto soddisfatti».

«Per il Comune di Calcinate l’ospedale ha sempre rappresentato un volàno non indifferente – commenta il sindaco Angelo Orlando – perché negli anni ha portato un valore per il territorio, come posti di lavoro, ricettività, esercizi commerciali. E quindi negli ultimi anni con la chiusura questo aspetto era andato un po’ in crisi. La riforma che ha poi definito Casa di comunità e Ospedale di comunità sicuramente garantisce un rilancio di questo aspetto e dell’economia legata alla presenza dell’ospedale. E questo ultimo cantiere, che andrebbe a riempire completamente il vecchio edificio dell’ospedale, completa tutto quello che è il riutilizzo dei locali dell’ospedale. È segno di vicinanza di Regione e Asst al territorio perché restituisce allo stesso una struttura funzionale e funzionate che aveva sempre avuto un ruolo fondamentale».

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