«Se n’é andato senza disturbare», lutto per il maestro Rocco Pignatiello

IL LUTTO. La notizia della morte dell’insegnante di Zingonia, che aveva 97 anni, è stata diffusa qualche giorno dopo per sua stessa volontà.

Se n’è voluto andare «senza disturbare». Ed è per questo motivo che nella sua Zingonia la notizia della morte, a 97 anni, dello storico maestro Rocco Pignatiello, si è diffusa qualche giorno dopo essere avvenuta, la scorsa settimana.

Ma ora nel quartiere è grande il cordoglio per la sua perdita: martedì 30 settembre, alcuni dei suoi ex alunni oltre che residenti nei condomini che aveva gestito quando lavorava come amministratore condominiale, si sono riuniti nella chiesa parrocchiale di Zingonia per una Messa in sua memoria. «Papà – racconta la figlia Antonella – mi aveva detto che, qualora fosse giunta la sua ora, voleva andarsene senza disturbare. Ed è questo il motivo per cui non abbiamo pubblicato nessun annuncio funebre e abbiamo avvisato i parenti della sua morte solo dopo qualche giorno che era avvenuta».

Campano di origine, Pignatiello, dopo un periodo di insegnamento a Dossena, nel 1968 si trasferisce a Zingonia in un appartamento del complesso condominiale «Le 4 torri», in via Oleandri . Da primo maestro del quartiere ha contribuito alla sua crescita insegnando per i successivi 35 anni a leggere, scrivere e fare i conti a diverse generazioni di abitanti: «Amava il

«Era un uomo molto legato alla vita – sostiene ancora Antonella – rispettoso di tutto e di tutti, e si arrabbiava tantissimo quando vedeva venire meno il rispetto delle regole»

suo lavoro – continua la figlia –. E ciò era dimostrato dal fatto che aveva sempre il sorriso. Anche io sono un’insegnante e ho imparato tantissimo da lui, soprattutto nella gestione dei rapporti con alunni e genitori». Antonella racconta anche che lo stipendio da maestro elementare non era elevato. Così Pignatiello, per mantenere al meglio la sua famiglia (composta dalla moglie Nunzia e dalle due figlie, Antonella e Patty), si dava da fare impegnandosi in altri lavori: ha insegnato alle scuole serali, fatto l’intervistatore per la Rai quando non c’era l’auditel e fatto l’amministratore condominiale. Per anni ha gestito anche «Le 4 torri», uno dei complessi che, negli annui bui di Zingonia, è stato cartina tornasole del degrado del quartiere: «Era un uomo molto legato alla vita – sostiene ancora Antonella – rispettoso di tutto e di tutti, e si arrabbiava tantissimo quando vedeva venire meno il rispetto delle regole. Sosteneva l’integrazione, ma non accettava il degrado che ha infettato Zingonia a causa di un’immigrazione incontrollata non rispettosa delle regole della vita comune». Ormai da tempo, comunque, il quartiere ha invertito rotta. Recentemente è stato riqualificato anche il complesso «Le 4 torri» da cui Pignatiello e la moglie non si erano mai voluti spostare.

Circa due mesi fa lo storico maestro si era rotto il bacino ed era stato ricoverato al Poliambulatorio della fondazione Rota di Almenno da cui aveva fatto ritorno a casa due settimane fa. Pochi giorni dopo, però, l’ha colpito uno scompenso cardiaco che ne ha causato la morte al Policlinico San Marco. La sua salma è stata tumulata al cimitero di Zingonia: «Ha avuto una vita felice – conclude Antonella –e, quindi, non mi rende triste che se ne sia andato. Però mi mancherà tanto». Ed anche a tutta Zingonia mancherà.

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