
( foto cesni)
IL LUTTO. Lascia moglie e cinque sorelle. Alberto Russi, 66 anni, di Martinengo sbalzato per dieci metri è finito in un campo di mais sull’ex provinciale 99 a Ghisalba.
Ghisalba
Lo scontro semi frontale con un furgone che proveniva dalla direzione opposta non ha lasciato scampo a Gian Alberto Russi, 66enne operaio martinenghese che nel primo pomeriggio del 22 maggio viaggiava in sella al suo scooter verso Ghisalba, nel cui territorio si è verificato l’incidente. A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione eseguiti dal personale medico dell’eliambulanza del 118, decollata da Bergamo e atterrata nel campo di mais dove era finito il motociclista dopo il violento impatto con il veicolo. Alla guida del Fiat Ducato c’era un
ragazzo di 23 anni residente a Bergamo, rimasto illeso ma sconvolto dopo l’accaduto: il giovane stava dirigendosi verso Martinengo al volante del veicolo della società AB di Orzinuovi, ditta che si occupa della manutenzione di impianti di gas e biogas. Teatro dello scontro, avvenuto alle 13,30, un tratto curvilineo di via ai Campi, l’ex strada provinciale 99 che collega Ghisalba e Martinengo: un percorso secondario affiancato dai terreni coltivati a mais e frumento, con carreggiata più stretta del normale, però sfruttato dai veicoli per tagliare il traffico della sp Francesca.
La dinamica dell’incidente è al vaglio degli agenti della Polstrada di Treviglio, intervenuta sul posto per i rilievi con tre volanti. Gian Alberto Russi era partito poco prima delle 13,30 dalla sua abitazione di via Cavalieri di Vittorio Veneto 31, in sella alla Vespa 125, per raggiungere, a Castelli Calepio, la ditta Freudenberg dove lavorava. Un tragitto compiuto più volte dal motociclista, senza inconvenienti, ma che ieri si è trasformato nel luogo di una tragedia. Superata la zona denominata Villanuova, Russi ha imboccato via ai Campi, procedendo a bassa velocità, anche per via dell’asfalto reso viscido dalla forte pioggia caduta poco prima. Dalla direzione opposta procedeva il 23enne al volante del Ducato, che è andato a colpire il motociclista con la parte anteriore sinistra del veicolo. Un urto violento che non ha lasciato scampo a Gian Alberto Russi, sbalzato di sella e scaraventato a dieci metri dal punto dell’impatto, in una campo coltivato a mais. L’autista del furgone dopo l’urto ha sterzato verso destra finendo nel campo di frumento, per fermarsi poco più avanti in mezzo al terreno.
È stato lo stesso giovane a lanciare l’allarme alla centrale operativa del 112, dopo avere compreso la gravità della situazione, vedendo il motociclista a terra che non dava segni di vita. Altri automobilisti di passaggio si sono nel frattempo fermati sul luogo dell’accaduto, constatando a loro volta la drammaticità della scena. Sul posto sono giunte un’autolettiga, un’automedica, quindi l’eliambulanza del 118. Il personale di soccorso ha cercato di rianimare il 66enne, per il quale purtroppo non c’è stato nulla da fare. In via ai Campi sono giunte anche le volanti della Polizia stradale di Treviglio, i cui agenti hanno effettuato i rilevamenti de caso. L’ex strada provinciale 99 è stata chiusa al traffico fino alle 17, ora in cui la circolazione è ripresa regolarmente.
La salma del 66enne è stata composta nell’abitazione di via Cavalieri di Vittorio Veneto 31. Il funerale sarà celebrato domani alle 14,30 a Martinengo, nella parrocchiale di Sant’Agata. Gian Alberto Russi lascia nel dolore la moglie Maria Grazia Bottazzoli e le cinque sorelle Mary, Fausta, Luigia, Silvana e Giusy. Viene ricordato per la sua riservatezza e la vita dedicata al lavoro e alla famiglia, con la smisurata passione per il camper, che usava ogni fine settimana con la consorte. Giusy, una delle sorelle, visibilmente commossa ieri ha ricordato: «Mio fratello sarebbe andato in pensione tra alcuni mesi. Mi ha cresciuto e per me è stato come un padre che ho perso quando avevo solo 9 anni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA