Stazioni ferroviarie nel degrado: caselli
usati come bivacchi nella Bassa

REPORTAGE. Viaggio tra Cividate, Morengo e Vidalengo. Edifici abbandonati diventati ricovero per senzatetto che spesso li raggiungono camminando sopra i binari.

Bassa

Gli edifici delle stazioni sono stati tutti quanti «blindati». Ma nelle vicinanze ci sono delle pertinenze utilizzate come bivacchi o alloggi di fortuna da senzatetto che causano problemi di degrado e anche disagi alla circolazione ferroviaria: lungo i binari vengono infatti avvistate camminare persone che obbligano i treni a rallentare per motivi di sicurezza.

L’ultimo caso di questo tipo si è verificato mercoledì scorso. Tutto ciò si sta registrando sulla linea ferroviaria Milano-Brescia dove si trovano stazioni, come quelle di Calcio-Cividate, Bariano-Morengo o Vidalengo, frazione di Caravaggio, fuori dai centri abitati. E che, per questo motivo, ben si prestano per chi cerca un luogo isolato, dove ripararsi per la notte. A Cividate è lo stabile dell’ex casello ferroviario, distante circa 150 metri dalla stazione di Calcio-Cividate, nei confini di Cividate. Lo stabile della stazione ha porte e finestre chiuse con reti e lamiere di ferro ed è quindi impenetrabile.

A Cividate Rfi intende eliminare la stazione abbandonata

Non si può dire lo stesso per l’ex casello che all’esterno è completamente circondato da rifiuti come bottiglie d’acqua e resti di cibo oltre che da pentole appoggiate su focolai di fortuna. All’interno, invece, a cui si accede con una scala appoggiata a una finestra senza vetri, si possono vedere diverse coperte, a dimostrazione di come il luogo sia usato da senzatetto che, per raggiungere lo stabile, devono necessariamente camminare lungo i binari. La problematica è nota al sindaco di Cividate Gianni Forlani: «Il luogo – rivela – è noto ai carabinieri che lo stanno tenendo monitorato ed già stato segnalato a Rfi che ha espresso l’intenzione di eliminarlo. Speriamo che procedano al più presto in modo da togliere un altro elemento di criticità dalla stazione».

Qui sono state sostituite le reti per evitare che le persone attraversino il doppio binario senza utilizzare il sottopasso. Sono inoltre ricominciati da poco i lavori per la realizzazione a sud della rampa ciclopedonale di accesso al sottopasso della stazione che a nord, invece, è già collegato alla rampa connessa al parcheggio di interscambio.

«Ci è stato riferito – spiega Forlani – che l’impresa a cui era stato affidato l’intervento è fallita e, quindi, è stato necessario trovarne un’altra. Se tutto andrà bene i lavori finiranno per novembre quindi con un anno di ritardo».

A Bariano porte e finestre blindate

Risalendo la Milano-Brescia si arriva alla stazione di Bariano-Morengo, nei confini di Bariano. Anche in questo caso lo stabile della stazione ha porte e finestre blindate. Nelle immediate vicinanze, però, c’è una pertinenza con finestre aperte e vetri spaccati: «In passato – spiega il sindaco Andrea Rota – con una lettera firmata anche dal sindaco di Morengo (Amilcare Signorelli, ndr) abbiamo segnalato la presenza di senzatetto in questo edificio. La missiva era finalizzata anche a sapere quali intenzioni avesse Rfi sulla nostra stazione che non ha alcun genere di servizio e presenta problemi di degrado. La situazione, però, non è nel frattempo migliorata e, quindi, torneremo a farci sentire».

A Vidalengo si può entrare da una finestra

Risalendo ancora la linea si arriva alla stazione di Vidalengo, nei confini di Caravaggio, dove sconosciuti hanno creato un’apertura in una finestra murata di una pertinenza della stazione

le cui porte e finestre, anche in questo caso, sono chiuse con grate e lastre di ferro e, quindi, risultano impenetrabili. L’apertura è stato molto probabilmente creata da senzatetto in cerca di un luogo dove ripararsi: «Niente di più facile – commenta il sindaco Claudio Bolandrini –. La stazione non è più sotto la nostra gestione. L’avevamo presa in carico per un breve periodo ma poi l’abbiamo restituita a Rfi perché è risultato impossibile adibirla a scopi sociali. In più i costi di sistemazione rendevano l’operazione antieconomica». Ora la stazione di Vidalengo, come quella del capoluogo, è sottoposta a controlli di un istituto di vigilanza incaricato dal Comune: «Ma è chiaro – conclude Bolandrini — che non possono essere presenti stabilmente sul posto per evitare la presenza di senzatetto o l’abbandono di rifiuti».

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