Treviglio, addio a Giuseppe Scaravaggi: architetto illuminato, fondò «Cuore e vita»

Si è spento a 90 anni. Fu vicesindaco a Lurano. Suoi numerosi progetti a Treviglio, Inzago e Arzago. Con la onlus ha donato defibrillatori a scuole e palestre

L’architettura quale professione che lo ha visto in campo fino a poche settimane fa dopo aver realizzato nel corso della sua lunga vita decine e decine di progetti pubblici e privati. E poi l’impegno associazionistico, con la fondazione di «Cuore e vita onlus», associazione di volontariato per la lotta alle malattie cardiovascolari vicina ai malati di cuore, ma anche la passione per l’arte, con la donazione di dipinti al Comune di Treviglio, e l’impegno politico e amministrativo quale membro del consiglio regionale del Partito Repubblicano e vicesindaco e assessore nel Comune di Lurano. E, davanti a tutto, la sua amata famiglia.

Difficile riassumere vita, impegni, passioni, professionalità e personalità di Giuseppe Scaravaggi, morto l’altra notte al policlinico di Ponte San Pietro dov’era ricoverato da qualche settimana per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il prossimo 17 gennaio avrebbe compiuto 91 anni. Nativo di Fara Olivana con Sola, aveva vissuto a Lurano e poi si era trasferito a Treviglio dove, nel 1960, aveva aperto lo «Studio associato Scaravaggi - Architettura, urbanistica, interior design». Anche i tre figli – Loris, Orietta e Italo – sono architetti e i primi due lavorano nello studio con il genitore, che dal 1974 ha sede in viale Cesare Battisti. Giuseppe Scaravaggi era iscritto all’Albo provinciale con la tessera numero 186 e soltanto il 15 dicembre scorso aveva dato le dimissioni dall’Ordine degli architetti.

Innumerevoli i progetti da lui firmati: il centro sportivo di Inzago, gli spogliatoi del centro sportivo di Treviglio, il municipio e la scuola materna di Arzago e il restauro e risanamento conservativo della chiesa di Vidalengo, solo per citarne alcuni. Perito per il tribunale di Bergamo, negli Anni Sessanta aveva ricoperto l’incarico di vicesindaco e assessore a Lurano, dove contribuì a estendere la rete idrica e fognaria. Sposato con Carla Parmeggiano, aveva militato nel Pri ed era stato consigliere comunale a Treviglio.

Amico di Lucio Parenzan, decennale è stato il suo impegno nel campo del volontariato: assieme al dottor Antonino Pitì, noto e stimato cardiologo, è stato fondatore dell’associazione Cuore e vita di Treviglio e Caravaggio, della quale era l’attuale presidente onorario. L’associazione ha oggi sede al nono piano dell’ospedale di Treviglio, nel reparto di Cardiologia, e nel corso degli anni, oltre a organizzare convegni e incontri sul tema dei problemi cardiaci, ha provveduto a donare numerosi defibrillatori automatici a scuole, palestre e strutture sportive.

Appassionato e critico d’arte, ha organizzato numerose mostre al Centro civico culturale di Treviglio e fu grazie a lui, per esempio, che l’artista Paris Cutini donò il dipinto che ancora oggi fa bella mostra di sé all’ingresso del comune di Treviglio. Molto legato alla famiglia, lascia nel dolore la moglie, i tre figli, le nuore Marzia e Gloria i sei amati nipoti: Elena, Anna, Giulio, Norberto (tecnico all’Ict di Sesaab, la casa editrice de L’Eco), Edoardo e Letizia. La salma è composta nella Casa del commiato Osiof di via XX Settembre 4 a Treviglio, tra l’altro vicino alla sua abitazione, situata al numero 6 della stessa strada. I funerali saranno celebrati alle 14 di domani, nella chiesa parrocchiale di San Zeno.

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