Ucciso in ditta, giovedì a Romano i funerali di Fausto Gozzini

Romano di Lombardia. Alle 15 nella parrocchiale di San Pietro Apostolo i funerali dell’imprenditore di 61 anni, morto il 14 settembre dopo una fucilata sparata dall’amico Domenico Gottardelli, ora in carcere a Cremona.

Sarà celebrato giovedì 29 settembre a Romano, alle 15 nella chiesa parrocchiale di Santa Madre di Dio ai Cappuccini, il funerale di Fausto Gozzini, l’imprenditore 61enne ucciso il 14 settembre nella sua ditta a Casale Cremasco, con un colpo di fucile sparato dall’amico Domenico Gottardelli, pensionato di Covo. La salma è stata portata nel primo pomeriggio di martedì nella casa dell’imprenditore, in via San Rocco 32, dov’è allestita la camera ardente, dopo il trasferimento dall’obitorio dell’ospedale di Cremona. Qui è stato eseguito l’esame autoptico, dal quale è emerso che il decesso è stato causato da un’emorragia interna, dovuta al proiettile penetrato nell’addome, sparato dal fucile calibro 12 in mano all’omicida. L’imprenditore era spirato poco dopo essere stato colpito, davanti alla moglie e a uno dei due figli.

L’omicidio a Casale Cremasco

Fausto Gozzini era stato affrontato da Gottardelli prima delle 10 di mercoledì 14 settembre, nell’ufficio della «Classe A Energy», azienda che a Casale Cremasco vende materiali e mezzi per l’edilizia, della quale era titolare: un primo colpo di fucile era finito sul pavimento, il successivo andato a segno. A sparare era stato l’idraulico in pensione 78enne di Covo, che di fronte al gip di Cremona, Elisa Mombelli, aveva detto di avere agito perché riteneva Gozzini responsabile del furto di 400mila euro in contanti. Soldi, a suo dire, spariti dal box del sua casa di Covo qualche anno fa: dell’abitazione della quale Gozzini aveva le chiavi, in quanto avrebbe avuto una frequentazione con la donna che si occupava delle faccende domestiche nell’alloggio del 78enne.

Secondo Domenico Gottardelli, la sparizione del denaro era da ricondurre solo all’imprenditore di Romano, verso il quale il pensionato covava rancore nonostante fosse amico, culminato con l’omicidio che il 78enne aveva pianificato. L’ex idraulico era infatti partito dalla sua casa di Covo con un fucile calibro 12, ricevuto in passato da una conoscente: non avrebbe dovuto possederlo perché privo del porto d’armi. Gottardelli dopo la convalida dell’arresto per omicidio volontario, detenzione e porto abusivo di arma da sparo, si trova in custodia cautelare nel carcere di Cremona. Ieri il suo legale difensore, l’avvocato Santo Maugeri, gli ha fatto visita: «Siamo in attesa del giudizio. Ho avuto l’ennesimo colloquio con il mio assistito, che ha ribadito il motivo per il quale ha sparato».

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