«Abbiamo perso nostra figlia. Il lago ci ha dato nuovi amici»

ALTO SEBINO . Nessun risultato per le ultime ricerche di Chiara Lindl: lunedì 15 aprile i genitori sono tornati in Germania.

Una carezza a quel lago che ha sommerso le ultime speranze di ritrovare la figlia: Irena Lindl saluta il Sebino e lascia che le onde e il vento continuino a custodire quel drammatico segreto che dal 1° settembre scorso si è portato via il corpo della ventenne bavarese, caduta in acqua da un motoscafo su cui si trovava in compagnia della sorella e di altri sei amici. Neppure l’intervento di tre unità cinofile tedesche, con cani addestrati a riconoscere anche gli odori coperti dall’acqua, è servito per ritrovare Chiara: per cinque giorni, gli animali hanno segnalato varie zone in cui poteva trovarsi il corpo della giovane, ma le ricerche con sonar, robot a controllo remoto non hanno dato i risultati sperati. Così, lunedì 15 aprile dopo pranzo, Markus e Irena Lindl hanno saluto il lago e tutti i volontari: «Io e la mia famiglia – ha detto la donna – siamo profondamente grati ai volontari e alle persone del posto che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e il loro affetto: saremo per sempre uniti a questo luogo: non abbiamo trovato Chiara, abbiamo trovato degli amici».

Leggi anche

Le ricerche con il sonar

Lunedì il sonar e il robot a controllo remoto sono scesi nelle acque del lago di fronte alla località Pizzo di Costa Volpino, a una profondità fra i 50 e gli 80 metri, dove però le sagome intraviste sui monitor si sono rivelati tronchi trasportati dal fiume Oglio. Tra i ricercatori si respira stanchezza e delusione, ma Volontari del Garda, che insieme ad altri gruppi bresciani da settembre non si sono mai fermati, hanno ancora una fiammella si speranza e nei prossimi giorni le loro barche riprenderanno il largo. «Il morale non è dei migliori – conferma il responsabile dei loro sommozzatori, Mauro Fusato – ci abbiamo provato in tutti i modi: da settembre ad oggi abbiamo operato nel lago per più di 500 ore di lavoro, speravamo di risolvere prima».

Leggi anche

I volontari hanno controllato quasi tutta l’ultima zona indicata dai cani: «Ci rimane da controllare una zona un po’ più profonda, ma per il momento il vento non ci consente di lavorare: torneremo nei prossimi giorni e dedicheremo un’altra giornata per poi chiudere completamente». Chiara Lindl verrà ricordata con una targa sul lungolago di Pisogne.

Leggi anche

© RIPRODUZIONE RISERVATA