«Questa è l’ultima speranza per trovare nostra figlia nel lago»

ALTO SEBINO. Dalla Germania sono arrivati i genitori della ventenne dispersa dallo scorso 1 settembre. Per le ricerche, le unità cinofile dell’associazione Technische Hundestaffel e.V.

Sono affidate al fiuto e alla capacità di nuotare di due labrador le ultime speranze di ritrovare il corpo di Chiara Lindl, la ventenne tedesca scomparsa nel lago d’Iseo il 1° settembre scorso e mai ritrovata. Sono arrivate ieri (giovedì 11 aprile) a Pisogne le unità cinofile dell’associazione Technische Hundestaffel e.V che fino a domenica cercheranno di individuare elementi utili al ritrovamento del corpo della giovane. Con loro, sono arrivati anche i genitori Markus e Irena Lindl per seguire da vicino le operazioni.

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Le ricerche

In questi mesi, hanno continuato a cercare Chiara i Volontari del Garda, il Soccorso Sebino e i sommozzatori di Montisola, ma di lei nessuna traccia. Era caduta in acqua al largo di

Pisogne mentre si trovava a bordo di un motoscafo in compagnia della sorella e di altri sei amici che, tornati a riva, avevano lanciato l’allarme senza però riuscire a indicare con precisione le coordinate del punto di caduta. Questo ha impedito, fino ad oggi, il ritrovamento della giovane.

La raccolta fondi

I genitori di Chiara hanno lanciato una nuova raccolta fondi online per attivare l’associazione tedesca che lavora con cani da ricerca in grado di riconoscere gli odori anche in acqua: l’intervento di questi animali servirà a restringere il campo delle ricerche. «È la nostra ultima possibilità – ha raccontato ieri ai microfoni della tv tedesca Rtl la mamma di Chiara, Irena Lindl – ma se entro lunedì non ci saranno risultati, il lago d’Iseo resterà per sempre la tomba di Chiara. Ci rimarrà, come consolazione, la targa che il Comune di Pisogne ha deciso di porre sul lungolago: apprezziamo molto questo gesto del sindaco Federico Laini».

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I cani da ricerca

I cani da ricerca nel lago o in mare, che in Italia sono utilizzati da una speciale sezione della Polizia di Stato di La Spezia, riconoscono gli odori benché questi siano sommersi dall’acqua: se i cani riusciranno a individuare le tracce della ragazza scomparsa, i volontari dei tre gruppi bresciani sono pronti a entrare nel Sebino con i loro sommozzatori e con i robot a controllo remoto per arrivare sul fondo a oltre cento metri di profondità. I cani dell’associazione Technische Hundestaffel e.V hanno già dato prova di ottenere ottimi risultati, aiutando a ritrovare una salma rimasta sul fondo del lago di Costanza per due anni e mezzo. «Quando i cani tornano a riva - ha spiegato Luca Cavallera, presidente dei Volontari del Garda – confrontiamo le loro tracce Gps con quelle delle nostre ricerche precedenti; se ci viene indicato che sul fondo può esserci un target interessante, entriamo in acqua e andiamo diretti su quell’obiettivo». In passato, ricerche analoghe si erano rivelate frustranti perché un elemento sul fondo rilevato dai sonar si rivelava essere un tronco o qualche scafo affondato.I soccorritori sono determinati a non lasciare nulla di intentato: ciascun cane può entrare in acqua due volte al giorno; le condizioni ideali sono di primo mattino, quando non c’è vento. Questa mattina (venerdì 12 aprile) le ricerche partiranno prima delle 8. Il ritrovamento del corpo di Chiara Lindl consentirebbe alle autorità di portare avanti tutte le formalità burocratiche relative, dalla definizione di un’ipotesi di reato da parte della Procura della Repubblica di Brescia ai risarcimenti in sede civile.

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