Cronaca / Val Calepio e Sebino
Martedì 18 Novembre 2025
La strada sul lago che divise gli animi ma unì due paesi
ANNIVERSARIO. La panoramica da Acquaiolo di Parzanica a Tavernola fu inaugurata il 18 novembre 2000: 7 km contro i 14 della provinciale 78. Costò 27 miliardi di lire.
tavernola
Sembra ieri, invece sono trascorsi 25 anni dall’apertura ufficiale della nuova e panoramica strada di collegamento tra Tavernola e Acquaiolo, frazione di Parzan ica, realizzata dal cementificio, all’epoca del gruppo francese Lafarge Adriasebina. Una data storica il 18 novembre 2000 non solo per Parzanica, ma anche per Tavernola e Vigolo. Fu inaugurata in pompa magna, insieme alla bretella di circa 700 metri che all’altezza della curva di via Rivolta della frazione tavernolese Cambianica si immette sulla Sp 78 per Vigolo. Costò 27 miliardi di vecchie lire: larga e scorrevole, protetta da reti metalliche paramassi, micropali, tiranti e muri di sostegno in pietra, capienti canali di scolo e pozzetti per il deflusso delle acque meteoriche, guardrail di protezione in linea con le norme europee e arredo del verde lungo le scarpate.
Un’opera che passò attraverso un referendum
Un’infrastruttura importante per i parzanichesi che in una decina di minuti possono raggiungere Tavernola. Il confronto è presto fatto: 7 chilometri contro i 14 della Sp 78, chiusa dal 22 febbraio 2021 per il rischio frana del Monte Saresano. In cambio il Comune, allora guidato da Giovanni Benini, acconsentì sul proprio territorio l’apertura della miniera Ca’ Bianca data in concessione al cementificio per 99 anni. Ma non fu facile convincere i parzanichesi dell’utilità di questo scambio. Fu duro, aspro, acceso, talvolta con toni pesanti e persino minacce, il confronto tra favorevoli e contrari. La partita si chiuse con un referendum che decretò la vittoria dei sì, ma le cicatrici e le divisioni hanno lasciato il segno, ancor oggi, nei rapporti interpersonali. Ma anche i contrari non disdegnarono di percorrerla.
Il parere dei sindaci in carica
Commenta il sindaco Battista Cristinelli: «All’inizio anch’io ero un po’ titubante, ma devo ammettere che per Parzanica è stata una manna dal cielo perché ha consentito lo sviluppo urbanistico del paese. Senza contare che ha evitato che restassimo isolati con tanti disagi dopo la chiusura della Sp 78 con Vigolo in seguito al rischio frana del Monte Saresano».
Anche il Comune di Tavernola, guidato da Natale Colosio, ne approfittò per prendere «due piccioni con una fava»: ottenne la bretella per alleggerire il traffico pesante sui centri abitati di Tavernola e Cambianica, e il recupero ambientale dell’area dismessa dell’ex miniera Ognoli al cui interno scorrono il raccordo di 2 chilometri e la bretella.
Il giorno dell’inaugurazione
Il 18 novembre 2000 era un sabato, e la tensostruttura allestita sul grande piazzale della pluricentenaria cementeria brulicava di gente dei tre paesi confinanti. Le cronache raccontano di 500 persone, più o meno. Ai posti d’onore il prefetto Annamaria Cancellieri, il presidente della Provincia Valerio Bettoni, il sindaco di Parzanica Giovanni Benini, di Tavernola Gabriele Foresti, di Vigolo Giuseppe Bettoni, i dirigenti del cementificio, il direttore dello stabilimebto Gianfranco Bertoletti e l’ad del gruppo francese François Dugrenot, il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Fabio Danesi, il geologo Daniele Ravagnani.
La strada benedetta dal Vescovo emerito di Brescia Bruno Foresti, fu dedicata da Benini alle future generazioni, simboleggiate da tre giovani piantine di ulivo, oggi dal tronco robusto e dalla folta chioma, dedicati ai primi nati del 2000 in ciascuno dei tre comuni e messi a dimora in una piccola area subito dopo l’imbocco dello svincolo a lago: per Parzanica, il piccolo Mohamed Amine Naghmouchi, per Tavernola Sara Martinelli e per Vigolo Tatiana Vitali che oggi hanno 25 anni. A memoria dell’opera fu collocato nello stesso posto un enorme masso con incisi la data del 18 novembre 2000 e Lafarge Adriasebina.
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