Lovere, dopo il cedimento strada interrotta per almeno tre settimane

VIA PAGLIA. Il sindaco chiede Unità di crisi in Prefettura. L’ipotesi del senso unico sulla 469 da Riva di Solto per far salire dei camion alla «Lucchini» rimasta isolata.

I cartelli stradali in Poltragno, la grande recinzione all’incrocio delle piscine, le transenne in via Paglia confermano la gravità del cedimento del muro di sostegno di un tratto di strada fra Lovere e Castro: la strada è chiusa ai veicoli dalla notte di venerdì 8 marzo, da lunedì 11 non potranno più passare nemmeno i pedoni. La via percorsa dai camion che riforniscono la «Lucchini Rs» resterà interrotta almeno tre settimane, poi, forse, verrà riaperta almeno a senso unico alternato.

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È questa la prima ipotesi emersa dalle riunioni che anche sabato si sono svolte in municipio a Lovere, dove il sindaco Alex Pennacchio ha incontrato tutti gli interlocutori: il primo cittadino di Castro Mariano Foresti, i vertici della storica acciaieria, i rappresentanti delle scuole, gli imprenditori del porto di Cornasola; in aggiunta, ha cercato di rispondere ai cittadini che gli chiedono conto di quanto accaduto. «Stabilire adesso le cause è prematuro – spiega il primo cittadino –, sicuramente tanti fattori diversi hanno contributo: il maltempo, l’acqua scesa nel cantiere, i lavori in corso, il transito dei carichi eccezionali della fabbrica. Ci sarà tempo di accertare le responsabilità, ora siamo chiamati a gestire l’emergenza». Il sindaco ha chiesto che sia la Prefettura a convocare un’Unità di crisi, portando al tavolo anche Anas, che gestisce sia la Rivierasca su cui passa via Paglia, sia la Statale 42 (qui via Nazionale).

Le ipotesi sul tavolo

Almeno fino a lunedì dunque si resta nel campo delle ipotesi. Sta prendendo corpo quella di un senso unico da Riva di Solto a Lovere sulla 469, in modo da far salire dei camion verso lo stabilimento (più piccoli e più leggeri rispetto a quelli che passavano da via Paglia) e da lì farli andare via da via Bergamo, con una sorta di anello. Sono in tanti a chiedere che quest’ultima strada sia aperta a doppio senso, regolato da semaforo: «La vedo molto dura – risponde Pennacchio –. La strada è lunga, servirebbero tempi di attesa di almeno 4 o 5 minuti al semaforo e non c’è spazio per far stare i veicoli in attesa». Che ci sia bisogno però di chiarezza in tempi rapidi lo confermano anche i camion che sabato in qualche modo hanno percorso la Rivierasca e raggiunto lo stabilimento: pur non restando bloccati, gli incroci con le auto hanno creato molti disagi.

Lovere, via Paglia resta chiusa dopo la frana. Video di www.bergamotv.it

Per i propri cittadini, i due Comuni stanno valutando anche un’altra ipotesi: «Abbiamo chiesto alla società “Navigazione Lago d’Iseo” – conferma Foresti – la possibilità di istituire un collegamento con un battello, ma dobbiamo valutare i costi. Per lo scuolabus, valuteremo se, riducendo il numero delle corse, sia possibile farlo tornare indietro da via Bergamo invece che passare da Solto Collina, ma almeno per i prossimi giorni non ci sono alternative a questo tragitto più lungo e più scomodo».

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Le alternative pedonali

Chi ha gamba buona, ha la fortuna di due alternative. Da lunedì, partendo dalle piscine di Lovere si potrà salire lungo via Nazionale (possibilmente, per ragioni di sicurezza, usando il marciapiede di destra), raggiungere il villaggio Donizetti e da lì scendere per il villaggio Colombera e quindi proseguire per il porto di Cornasola. Un’alternativa, meno comoda e meno sicura, è di salire su via Nazionale, attraversarla e scendere percorrendo la «Strada del pensiero». Ovviamente i due percorsi valgono anche in senso contrario, ma presentano dislivelli poco adatti alle persone anziane. L’unica alternativa per le auto è il passaggio da Solto Collina.

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