Omicidio di Grumello, venerdì l’addio ad Anselmo Campa

Grumello del Monte Il giudice ha emesso nella mattinata di mercoledì 27 aprile un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 22enne accusato di aver ucciso l’imprenditore.

Gli insulti da parte della vittima, un colpo di martello, poi la colluttazione durante la quale di martellate ne sono state inflitte molte altre. È la dinamica che nel pomeriggio di martedì 26 aprile, in poco più di mezz’ora, ha ricostruito Hamedi El Makkaoui, 22enne di origini marocchine residente a Castelli Calepio, davanti al gip Vito Di Vita nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo avvenuto nel carcere di Bergamo, dove il giovane si trova da domenica. Il Gip nella mattinata di mercoledì 27 aprile non ha convalidato il fermo, che era scattato subito dopo che il 22enne aveva confessato, ritenendo la procedura non idonea alla circostanza. Il giudice ha però emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

La giornata di ieri era iniziata con l’autopsia sul corpo di Anselmo Campa, imprenditore di 56 anni, ucciso la sera del 19 aprile nel suo appartamento di via Nembrini 56 a Grumello del Monte. Il medico legale Luca Tajana dell’Università di Pavia ha riscontrato sul capo numerose ferite riconducibili ai colpi di martello che El Makkaoui ha raccontato di aver sferrato.

La ricostruzione

Il 22enne, che si fa chiamare Luca e che è stato fidanzato di Federica Campa, 21 anni, la primogenita della vittima, ieri ha raccontato al gip che la lite è scaturita per una questione di qualche migliaio di euro relativi a una Renault Clio. Anselmo l’aveva comprata per la figlia, intestandola alla ditta - la Tgt di Cologne (Brescia) di cui possedeva il 51% delle quote -, ma lasciandola in pratica in uso al giovane. Quando il fidanzamento si era rotto, Campa aveva preteso la restituzione dell’auto. Ma El Makkauoi, operaio in una ditta di Telgate, aveva già versato alcuni soldi all’imprenditore e così pretendeva indietro la somma (mai quantificata durante i vari interrogatori). Un pesante diverbio tra i due era andato in scena recentemente. Campa aveva poi venduto la vettura a un amico per 9.000 euro.

La lite per l’auto

Come aveva già confessato domenica al pm Maria Esposito e ai carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo, anche al giudice El Makkaoui, difeso dall’avvocato Fabio Marongiu, ha raccontato che martedì sera si era presentato a casa di Anselmo Campa per restituire alcuni oggetti dell’ex fidanzata, che nell’ultimo periodo era al lavoro come animatrice in un complesso turistico di Sharm El Sheik, in Egitto (è rientrata precipitosamente in Italia dopo aver appreso della morte del padre). Durante l’incontro - è sempre il racconto del giovane - Luca avrebbe reclamato la restituzione dei soldi versati per la Clio, ma Campa avrebbe risposto di no. El Makkaoui ieri ha spiegato che a questo punto i toni si sarebbero accesi. Il 22enne ha sostenuto che l’altro ha cominciato a insultarlo, dicendogli, tra le altre cose, «marocchino di m...». Gli inquirenti specificano che non è questa frase che ha provocato il cortocircuito nella testa dell’operaio. Sarebbe stato un mix tra il rifiuto di restituire i soldi pretesi e gli insulti a scatenare la rabbia del 22enne. Che, stando alla versione fornita anche ieri, avrebbe afferrato un martello che avrebbe notato su una mensola di casa Campa e con questo avrebbe sferrato un colpo in testa al 56enne. Quest’ultimo - è sempre il racconto del giovane - avrebbe reagito e ne sarebbe nata una colluttazione, durante la quale El Makkaoui avrebbe inferto gli altri colpi.

I funerali a Grumello

Il pm Maria Esposito contesta l’aggravante dei futili motivi. Ieri, durante l’interrogatorio davanti al gip, il giovane è apparso provato. I funerali di Anselmo Campa si svolgeranno venerdì alle 14,30 a Grumello. La camera ardente è stata allestita nella chiesetta del Buon Consiglio, accanto alla parrocchiale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA