Cronaca / Val Calepio e Sebino
Mercoledì 12 Novembre 2025
Postazioni Areu, mancano fondi per il soccorso: trattative in corso
SANITÀ . I preventivi delle associazioni superano di 44 milioni il budget dell’Agenzia regionale. Chiesto ritocco al ribasso, ma per il futuro resta il problema dei costi: «Serviranno dipendenti».
I conti son presto fatti. I preventivi di spesa presentati dalle associazioni del soccorso all’Areu, l’Agenzia regionale emergenza urgenza che ha messo al bando l’affidamento di 249 postazioni (26 quelle nella Bergamasca) per i prossimi quattro anni, sono più alti del budget. E non di poco. Contando anche gli 11 milioni stanziati dalla Regione a inizio estate, sul piatto mancano più di 44 milioni di euro. Da qui la richiesta ai sodalizi dei volontari e delle Croci di rivedere (al ribasso) le voci di spesa dei preventivi, che dovranno essere aggiornati nei prossimi giorni.
Aperte le trattative
È questa, in estrema sintesi, la situazione che, non senza preoccupazioni e qualche malumore, si trovano ad affrontare le principali associazioni che garantiscono gli interventi del vecchio 118 (ora per le emergenze c’è il numero unico 112). Con Areu, quindi, sono state aperte le trattative per cercare di chiudere le nuove convenzioni entro fine dell’anno. «L’iter va avanti – ha fatto sapere l’ufficio stampa dell’Agenzia–. Abbiamo avviato un percorso positivo con le associazioni e confidiamo di concludere nei tempi previsti».
Scadenza a dicembre
Le vecchie convenzioni per il servizio di soccorso extra ospedaliero hanno le settimane contate. Attivate ad aprile 2021 e già prorogate nell’aprile scorso, sono in scadenza il 31 dicembre. A giugno Areu ha indetto il nuovo bando, e fino all’apertura delle buste con le offerte tecniche tutto bene. Facendo le somme e valutando le previsioni di spesa, invece, sono sorti i problemi. Il totale dei preventivi ammonta a circa 161 milioni di euro, a fronte di risorse disponibili per circa 116 milioni. L’iter burocratico per i nuovi affidamenti, quindi, è stato rallentato in attesa di trovare una quadra sul fronte economico, e si è aperta la fase di negoziazione.
Costi in aumento
«I parametri per partecipare al bando li ha fissati Areu, così come i tetti massimi per i capitoli di spesa – spiega Oriana Macario, presidente della Croce Blu di Lovere –, e se non li si rispettava il sistema informatizzato non permetteva di procedere con la compilazione». Una delle ipotesi sollevate tra le associazioni è quella relativa a un’eventuale sottovalutazione dei costi nel regolamento di gara. Costi che dipendono in gran parte dagli stipendi del personale dipendente e dalle spese per i mezzi di soccorso, dall’acquisto di quelli nuovi (dopo un tot di chilometri e di anni devono essere sostituiti e in alcune zone è stata chiesta una dotazione a quattro ruote motrici) fino alle uscite per il carburante e le assicurazioni. «Anche perché l’aumento delle spese negli ultimi anni è stato esponenziale», sottolinea Miro Salvi, presidente dei Volontari autoambulanza di Brembilla, che si sono candidati per coprire la postazione di Zogno per la parte di servizio h12, con la compartecipazione di Padana Emergenza per la parte h24. Nel partecipare al bando per i prossimi quattro anni (la convenzione sarà prorogabile di altri quattro) le associazioni hanno «tenuto conto dei possibili aumenti e del fatto che, nel prossimo futuro, serviranno più dipendenti, perché i volontari sono sempre meno», spiega Paolo Trezzi, presidente della Croce Bianca di Boltiere, candidata per l’h12 di Osio Sotto.
Sembra che molti, quindi, abbiano chiesto tutto ciò che potevano. Comunque sempre nei limiti fissati da Areu. Perché un’altra questione basilare, parlando dell’affidamento del servizio di soccorso-emergenza, è la modalità con cui vengono rimborsate le spese.
«La speranza è che Areu riesca a coprire gli aumenti negli anni a venire. Perché i volontari saranno sempre meno, la professionalità richiesta sempre più elevata e il volontariato non riuscirà a coprire le esigenze del territorio»
I rimborsi
Il meccanismo della rendicontazione prevede che Areu anticipi il 95% delle spese già preventivate alla stipula delle convenzioni dalle associazioni, che poi devono documentare tutte le uscite con fatture e pagamenti tracciati. Il restante 5% viene rimborsato da Areu solo in fase di rendiconto, cosa che avviene a circa tre anni di distanza. Se poi questa cifra supera i costi reali sostenuti, l’associazione restituisce quanto non ha utilizzato. Ma se le spese totali superano i preventivi già pattuiti, tocca all’associazione farsi carico delle maggiori uscite.
La carenza di volontari
La carenza di volontari impone di «impiegare i dipendenti, e quindi un aumento dei costi
Legata a doppio filo alle spese, e a farle lievitare, è la carenza di volontari. Un problema che, per restare in tema, negli anni si sta cronicizzando. «Oggi Croce blu di Lovere ha 6 dipendenti autisti-soccorritori, perché può contare su una buona fetta di volontari – prosegue la presidente –. Ma fra quattro anni sarà ancora così? E fra otto? I presidenti ragionano con ciò che succede nelle associazioni e conti alla mano. Anche perché perdere un volontario che copre due turni al mese non è come perderne uno che ne fa dodici. Per il bando dell’Agenzia, invece, tutti i volontari hanno lo stesso peso specifico». La carenza di volontari impone di «impiegare i dipendenti, e quindi un aumento dei costi – evidenzia Omar Presti, direttore della Croce blu del Basso Sebino, con sede tra Sarnico e Villongo –. Areu si è detta disponibile a riparlarne tra due anni. Sta di fatto che la carenza di volontari è un problema comune: solo nell’ultimo anno noi ne abbiamo persi una quindicina. E dei cento operativi, solo una sessantina ha i requisiti per coprire i turni in emergenza-urgenza. La speranza è che Areu riesca a coprire gli aumenti negli anni a venire. Perché i volontari saranno sempre meno, la professionalità richiesta sempre più elevata e il volontariato non riuscirà a coprire le esigenze del territorio».
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