Sarnico, sabato la processione di luci sul lago per celebrare la Stella Maris

LA TRADIZIONE. Cinquantacinque edizioni, come un filo di fede che unisce diverse generazioni. Sabato 19 luglio il basso Sebino si accenderà ancora una volta di luci per la tradizionale processione della Stella Maris, uno degli appuntamenti più identitari e suggestivi dell’estate sarnicense.

Da oltre mezzo secolo la comunità e tutto il territorio rinnovano questo rito con lo stesso spirito: devozione, bellezza e partecipazione. L’origine risale al secondo dopoguerra, quando i pescatori del paese, mossi da profonda devozione, diedero vita a una luminaria sul lago: centinaia di lumini accesi vennero lasciati galleggiare sull’acqua a bordo dei tipici naècc, le imbarcazioni in legno manovrate da lunghi remi spinti avanti e indietro dai vogatori posizionati in piedi sulla barca. Un gesto povero nei mezzi ma ricco di significato, tanto che alcuni furono usati ancora nei primi anni Settanta, quando la manifestazione assunse un carattere più strutturato. Fu allora che, sotto la spinta della parrocchia, dell’associazione Marinai, della Pro Sarnico - com’era chiamata allora l’attuale Pro loco - e del Comune la luminaria divenne una processione vera e propria.

Il programma di sabato

L’appuntamento con la processione di barche illuminate per la Stella Maris si aprirà sabato alle 18 con la Messa all’esterno della chiesetta intitolata alla Madonna «Sella del Mare», seguita dalla deposizione di una corona di fiori nel lago, in memoria di chi ha perso la vita tra le acque dei mari o nel Sebino.

Oggi la manifestazione coinvolge ancora gli stessi attori, con l’aggiunta del Circolo velico e il supporto della Protezione civile. La Madonnina, piccola scultura lignea di scuola fantoniana – che alcuni attribuiscono addirittura a un’opera giovanile di Giacomo Manzù – verrà trasportata su una barca ammiraglia, scortata da una flottiglia decorata con catenarie di luci colorate che accenderanno il lago di riflessi.

La partenza è prevista alle 22 dall’area del Circolo velico. Il corteo si snoderà lungo la sponda bergamasca fino al lungolago intitolato a Carlo Riva, dove la comunità tradizionalmente si raccoglie per assistere al passaggio delle barche illuminate, in un lento corteo tra canti, silenzi e preghiere. Al termine, la Madonnina verrà accolta al gazebo del porto, dove il parroco don Vittorio Rota impartirà la benedizione e il sindaco Vigilio Arcangeli rivolgerà il tradizionale saluto. Seguirà un momento di raccoglimento con il passaggio dei fedeli prima del gran finale, affidato allo spettacolo pirotecnico: intorno alle 23,15 un’esplosione di colori si rifletterà sul basso lago.

La Madonnina, piccola scultura lignea di scuola fantoniana – che alcuni attribuiscono addirittura a un’opera giovanile di Giacomo Manzù – verrà trasportata su una barca ammiraglia, scortata da una flottiglia decorata con catenarie di luci colorate che accenderanno il lago di riflessi

«La processione di Stella Maris è l’evento più radicato e partecipato di Sarnico – afferma Mauro Demarchi, consigliere con delega al Turismo –. Un momento di fede e comunità che continua a rinnovare il legame tra paese, lago e spiritualità».

«Non è solo una processione»

«Stella Maris non è solo una processione – spiega il presidente della Pro loco, Stefano Galiero -, è il cuore dell’estate sarnicense, il momento in cui la comunità si ritrova e si riconosce. Un’occasione per mostrare chi siamo davvero: il lago, la fede e la sobrietà di un rito che tocca l’anima senza effetti speciali. Dietro c’è tanto lavoro appassionato e senso di responsabilità. Quando la Madonnina scivola sull’acqua, tutto si fa silenzio. Resta solo la bellezza. A chi desidera partecipare consigliamo di arrivare con anticipo: il lungolago sarà pedonalizzato e i parcheggi si riempiono in fretta. Una sedia pieghevole, un indumento leggero per coprirsi in serata e un po’ di pazienza renderanno l’attesa più gradevole. E poi, lasciarsi sorprendere dalla luce: quella sull’acqua, certo, ma anche quella che si accende dentro».

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