Solo tronchi e fango, ancora a vuoto le ricerche di Chiara dopo tre settimane

SEBINO. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno verificato oltre cento punti sul fondale. Ancora nessuna traccia della turista tedesca caduta in acqua a 2 e da allora dispersa nel lago.

Solo tronchi, alberi e fango. È quanto hanno trovato verificando oltre cento punti «target» sui fondali dell’alto Sebino i Vigili del fuoco sommozzatori di Milano che da tre settimane sono impegnati dall’alba al tramonto nelle ricerche di Chiara Lindl, la ventenne tedesca caduta in acqua dal motoscafo su cui si trovava con una comitiva di amici la sera dell’1 settembre 2023.

Ricerche riprese

Tre settimane dopo l’inizio delle operazioni nello specchio d’acqua tra Lovere, Castro, Toline, Pisogne e la foce del fiume Oglio a Costa Volpino (il gruppo di amici non aveva saputo fornire agli inquirenti la posizione precisa in cui era avvenuto l’incidente) le ricerche restano senza esito. Il 22 settembre sera al porto di Pisogne, dove è stata allestita l’unità di comando locale dei Vigili del fuoco di Brescia, i sommozzatori, i volontari e le autorità hanno fatto il punto della situazione. Dopo l’interruzione dei lavori per effettuare la manutenzione ai mezzi subacquei, mercoledì 20 settembre le ricerche sono riprese. Coinvolti, oltre ai Vigili del fuoco, i volontari del gruppo intercomunale di Protezione civile della Comunità montana del Sebino bresciano e il gruppo Soccorso Sebino, che hanno allargato ulteriormente il campo di azione, scandagliando decine e decine di punti al giorno.

Centinaia di «target» verificati

«Siamo nell’ordine delle centinaia di target verificati da quando hanno preso il via le operazioni – ha spiegato il sindaco di Pisogne, Federico Laini, che è in contatto con i genitori e la sorella di Chiara Lindl e li tiene aggiornati quasi quotidianamente – La famiglia della dispersa ci ringrazia per gli sforzi profusi fino a questo momento: speriamo di trovarla». Una speranza che, dopo più di venti giorni di lavoro e centinaia di falsi allarmi, comincia a vacillare. Nonostante l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione, di un sonar ad alta frequenza e del Rov, il robot comandato a distanza e dotato di telecamere capace di arrivare anche nelle zone più recondite dell’alto Sebino, della giovane non c’è traccia. Sul fondale ci sono solamente fango, grossi tronchi e alberi trascinati a valle dalle piene dell’Oglio. Le operazioni saranno nuovamente sospese il 22 e 23 settembre per poi riprendere con l’inizio della prossima settimana. Restano in attesa i familiari e gli amici della giovane, così come gli inquirenti che aspettano venga recuperata la salma di Chiara per far luce sull’accaduto.

L’incidente il primo di settembre

Stando alle ricostruzioni dei carabinieri della compagnia di Breno e della Procura di Brescia, che ha aperto un fascicolo di indagine, a causare la caduta in acqua della ventenne sarebbe stata una manovra azzardata compiuta da Carolina Knauff, un’amica di tre anni più grande che si trovava a bordo insieme alla comitiva di amici e alla sorella della giovane dispersa. L’improvvisa accelerata impartita al potente motoscafo avrebbe fatto perdere l’equilibrio a Chiara che, stando alle testimonianze raccolte, si trovava a prua, in una zona del natante dove non ci sono appigli per aggrapparsi. Tornati a riva, gli amici avevano subito dato l’allarme e si era attivata la macchina dei soccorsi. Di Chiara, però, non c’era e non c’è alcuna traccia.

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